A cura della Dott.ssa Megon Bresciani, Allergologa Immunologa presso l’Aventino Medical Group, Roma.
Comprendere il sistema immunitario e le sue deviazioni
Le malattie autoimmuni rappresentano un ambito complesso e affascinante della medicina moderna. In queste circostanze, il sistema immunitario – normalmente deputato a difendere l’organismo da virus, batteri e altre minacce esterne – commette un errore di identificazione e attacca tessuti sani. Questo fenomeno, noto come perdita della tolleranza immunologica, è alla base di patologie diffuse come il lupus eritematoso sistemico, l’artrite reumatoide e la tiroidite di Hashimoto. Studi pubblicati su riviste di riferimento internazionale, tra cui The Lancet e Nature Reviews Immunology, dimostrano che una diagnosi tempestiva e mirata può rallentare significativamente la progressione della malattia. L’allergologa immunologa svolge un ruolo chiave nell’individuare queste alterazioni immunitarie e nell’impostare un percorso diagnostico accurato, in stretta collaborazione con altre figure specialistiche.
Diagnosi precoce e marcatori immunologici
Un aspetto cruciale nella gestione delle malattie autoimmuni è l’identificazione di biomarcatori specifici che segnalino un’alterazione della risposta immunitaria. Tali marcatori, rilevabili attraverso esami del sangue mirati o immagini radiologiche, consentono di intervenire prima che il danno ai tessuti diventi irreversibile. L’allergologa immunologa, a secondo dei distretti interessati dalla patologia autoimmune, lavora fianco a fianco di reumatologi, dermatologi, endocrinologi, neurologi e anche nutrizionisti il cui coinvolgimento è raccomandabile nella gestione dell’infiammazione. Disporre di queste competenze all’interno di un unico centro facilita la diagnosi mentre una valutazione condivisa e multidisciplinare favorisce terapie efficaci e all’avanguardia.

Approcci terapeutici e personalizzazione delle cure
Una volta individuati i meccanismi immunitari coinvolti, l’obiettivo diventa modulare in modo mirato la risposta del sistema immunitario. Le opzioni comprendono farmaci immunosoppressori, terapie biologiche di nuova generazione e protocolli innovativi validati da studi clinici. L’allergologa immunologa prende inoltre in considerazione eventuali comorbilità allergiche, come riniti o dermatiti, che possono complicare il quadro clinico e richiedere interventi aggiuntivi. Ridurre l’infiammazione, preservare la funzionalità degli organi e migliorare la qualità di vita del paziente rappresentano traguardi concreti di questo lavoro integrato.

Conclusioni
Il ruolo dell’allergologa immunologa nelle malattie autoimmuni è quindi centrale: non solo nell’inquadrare correttamente la patologia, ma anche nel coordinare l’apporto di più specialisti per definire strategie terapeutiche personalizzate e prevenire danni futuri. Affidarsi a professionisti esperti e a un team multidisciplinare significa garantire una gestione completa, sempre aggiornata alle evidenze scientifiche più recenti.

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