Prevenzione ginecologica: un appuntamento da non rimandare

Autore: A cura della Dott.ssa Giorgia Soreca, Ginecologia presso l’Aventino Medical Group, Roma


La prevenzione come investimento sulla salute

La salute ginecologica non riguarda solo la cura dei disturbi, ma soprattutto la prevenzione. Controlli regolari e screening mirati permettono di diagnosticare precocemente infezioni, lesioni e tumori, aumentando le possibilità di guarigione e riducendo la necessità di trattamenti invasivi. L’autunno, con i suoi ritmi più regolari, è il momento ideale per inserire una visita ginecologica nell’agenda personale.


20–30 anni: costruire le basi della prevenzione

In questa fascia d’età, l’obiettivo è prevenire le infezioni e proteggere la fertilità futura.

  • Pap test: da iniziare a 25 anni, ogni 3 anni se negativo.
  • HPV test: in Italia è consigliato dai 30 anni, ma in alcuni casi si può anticipare.
  • Vaccino HPV: raccomandato fino a 26 anni, ma utile anche oltre, in base al profilo individuale.
  • Consigli pratici: contraccezione sicura, prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili, monitoraggio del ciclo mestruale.

Questi anni sono fondamentali per impostare uno stile di vita sano e una consapevolezza ginecologica che accompagnerà le scelte future.


30–40 anni: equilibrare lavoro, famiglia e salute

È il decennio delle grandi sfide: lavoro, maternità, gestione del tempo. Ma la prevenzione non va mai messa da parte.

  • HPV test: ogni 5 anni se negativo, in alternativa al Pap test.
  • Ecografia pelvica: utile per diagnosticare fibromi, endometriosi o patologie ovariche.
  • Visite periodiche: per monitorare la salute in gravidanza o valutare difficoltà di concepimento.
  • Stile di vita: alimentazione equilibrata, controllo del peso e attività fisica riducono il rischio di sindrome metabolica, che può influenzare anche la salute riproduttiva.

40–50 anni: transizione e nuovi controlli

In questa fase la prevenzione si amplia, perché il corpo comincia a cambiare.

  • Screening cervicale: HPV test o Pap test secondo linee guida.
  • Ecografie: pelvica e mammaria, a supporto della mammografia.
  • Monitoraggio della perimenopausa: ciclo irregolare, alterazioni ormonali, rischio aumentato di osteoporosi.
  • Prevenzione oncologica: valutare familiarità per tumori ginecologici o mammari (es. mutazioni BRCA)

Questo è il momento per non trascurare i controlli, perché la diagnosi precoce resta la chiave di ogni strategia di salute.


Over 50: protezione a lungo termine

Con la menopausa, il rischio di alcune patologie cambia, ma la prevenzione resta cruciale.

  • Herpes Zoster (Shingrix): vaccino consigliato dai 50 anni per ridurre il rischio di fuoco di Sant’Antonio.
  • Screening cervicale: si continua fino ai 64 anni, poi solo se indicato.
  • Osteoporosi: densitometria ossea per valutare la salute scheletrica.
  • Salute uro-ginecologica: attenzione a prolasso, incontinenza e atrofia vaginale, condizioni frequenti ma trattabili.
  • Cuore e metabolismo: monitorare colesterolo, pressione e diabete, che incidono anche sul benessere femminile.

FAQ – Le domande più frequenti sulla prevenzione ginecologica

Ogni quanto devo fare il Pap test?

Le linee guida attuali consigliano:

  • 25–29 anni → Pap test ogni 3 anni, se negativo.
  • 30–64 anni → HPV test ogni 5 anni (oppure Pap test ogni 3 anni se l’HPV test non è disponibile).
  • Oltre i 65 anni → lo screening può essere interrotto se negli ultimi 10–15 anni i risultati sono sempre stati negativi.

Controlli annuali non aumentano la protezione, ma possono generare falsi positivi e ansia. Tuttavia, se ci sono fattori di rischio (immunodepressione, rapporti sessuali non protetti, partner multipli, familiarità per tumori) è indicato anticipare i controlli.

Dopo la menopausa servono ancora visite ginecologiche?

Sì. Anche se la fertilità è conclusa, la salute ginecologica resta importante. È utile monitorare la comparsa di sintomi come secchezza, dolore nei rapporti, incontinenza o prolasso, oltre a proseguire con la prevenzione oncologica fino a 64 anni.

Il vaccino HPV è utile anche in età adulta?

Sì. Sebbene sia più efficace se fatto in adolescenza, può avere benefici anche dopo i 26 anni, in situazioni cliniche selezionate. Aiuta a ridurre il rischio di infezioni persistenti e di lesioni precancerose.

È normale avere cicli irregolari dopo i 40 anni?

Può essere legato alla perimenopausa, una fase di transizione in cui gli ormoni oscillano e i cicli diventano meno regolari. Tuttavia, un ciclo irregolare può anche nascondere altre condizioni (fibromi, polipi, disfunzioni ormonali) che meritano approfondimento.


Un punto di riferimento a Roma

All’Aventino Medical Group, poliambulatorio nel cuore di Roma, ogni donna trova un percorso di prevenzione su misura, con specialisti che parlano inglese e altre lingue. Questo permette di creare un rapporto di fiducia basato sulla chiarezza, la comprensione e la professionalità. Che si tratti di giovani donne, madri impegnate o pazienti in menopausa, la prevenzione è sempre costruita insieme.


Conclusione

La prevenzione ginecologica cambia con l’età, ma resta sempre un appuntamento da non rimandare. Dalla protezione contro l’HPV alla gestione della menopausa, ogni fase della vita ha controlli e strategie dedicate.

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