A cura della Dott.ssa Corinne Perisse, Medico Psicoterapeuta presso l’Aventino Medical Group, Roma
Quando il cambio di stagione diventa un peso
Il passaggio dall’estate all’autunno non è solo un fatto climatico: comporta cambiamenti nei ritmi quotidiani, nella luce e nell’umore. È comune sentirsi più stanchi, irritabili o privi di motivazione. Per alcuni, questi sintomi si limitano a qualche giorno; per altri, possono diventare un vero e proprio disturbo, influenzando concentrazione, relazioni e qualità del sonno.
Uno studio pubblicato sul Journal of Affective Disorders mostra come i disturbi legati ai cambi stagionali possano interessare fino al 10-15% della popolazione, con una maggiore incidenza nei mesi autunnali e invernali.

I sintomi da non sottovalutare
La psicoterapeuta ricorda che i segnali principali dell’ansia stagionale possono includere:
- Stanchezza persistente che non migliora con il riposo.
- Insonnia o sonno disturbato, con frequenti risvegli notturni.
- Irritabilità e sbalzi d’umore, anche in assenza di motivi evidenti.
- Difficoltà di concentrazione, che si riflettono nello studio o nel lavoro.
- Calata motivazione e perdita di interesse nelle attività quotidiane.
Se ignorati, questi sintomi possono consolidarsi e influire sul benessere psicologico a lungo termine.

Piccole strategie quotidiane
La prevenzione parte da gesti semplici e accessibili:
- Routine graduali: riprendere gli impegni poco alla volta, evitando sovraccarichi improvvisi.
- Attività fisica regolare: anche una passeggiata di 30 minuti al giorno migliora umore ed energia.
- Momenti di pausa consapevoli: meditazione, lettura o hobby aiutano a ridurre lo stress.
- Alimentazione equilibrata: limitare zuccheri e alcol, preferendo frutta, verdura e cibi ricchi di omega-3.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, lo stile di vita gioca un ruolo chiave nella prevenzione e gestione dei disturbi d’ansia.

Quando chiedere aiuto
Non sempre le strategie personali bastano. Se i sintomi persistono o peggiorano, può essere utile rivolgersi a uno psicologo o psicoterapeuta. Il supporto professionale permette di comprendere le cause profonde dell’ansia stagionale e di sviluppare strumenti personalizzati per affrontarla.
“La terapia non serve solo a risolvere il disagio,” spiega la psicoterapeuta, “ma anche a trasformarlo in risorsa: imparare a gestire l’ansia può diventare l’occasione per sviluppare nuove energie e motivazioni.”

Conclusione
L’ansia stagionale non è un segno di debolezza, ma una risposta naturale del corpo e della mente al cambiamento. Riconoscerla è il primo passo per non subirla. Con piccole strategie quotidiane e, se necessario, un sostegno psicologico, è possibile trasformare la fatica del cambiamento in energia positiva.
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