A cura della Dott.ssa Maria Chiara Matteucci, specialista in Nefrologia e Pediatria presso l’Aventino Medical Group, Roma
Il caldo non è uguale per tutti: perché i bambini sono più a rischio
L’estate porta giornate luminose e momenti all’aria aperta, ma nei bambini il sole e l’eccesso di calore possono rappresentare un rischio sottovalutato anche per i reni. Il loro organismo, infatti, non è ancora in grado di regolare la temperatura in modo efficace e ha un fabbisogno idrico maggiore rispetto agli adulti.
La temperatura corporea è mantenuta bilanciando il calore risultante dal metabolismo corporeo e dall’assorbimento del calore dall’ambiente esterno.
L’ evaporazione è il principale meccanismo di perdita di calore corporeo in un ambiente caldo ma può essere inefficace se la percentuale di umidità nell’ambiente è elevato.
Oltre al grado di temperatura e umidità ambientale il più elevato rischio di una malattia da calore nei bambini è dovuto a delle caratteristiche proprie dell’età.
I bambini hanno rispetto agli adulti un più alto grado di metabolismo basale con conseguente maggior produzione di calore per Kg di peso corporeo.
Nei più piccoli, l’esposizione a troppo calore può rapidamente portare a disidratazione e stress renale, anche senza sintomi evidenti. La superficie corporea più ampia rispetto al peso corporeo e conseguente maggiore assorbimento di calore dall’ambiente e una sudorazione ancora poco efficiente contribuiscono a una maggiore vulnerabilità.
I rischi aumentano nei neonati, nei bambini molto attivi e in caso di esposizioni prolungate. Una protezione efficace e una consapevolezza del rischio non è solo una buona abitudine: è una misura clinica di prevenzione fondamentale.

Disidratazione e stress renale: un legame poco conosciuto
Quando fa caldo, il corpo perde liquidi e sali minerali essenziali. Se questi non vengono reintegrati, i reni – deputati al filtraggio del sangue e alla regolazione dei sali – vanno in difficoltà.
Nei bambini, una perdita anche moderata di liquidi può ridurre il volume del sangue circolante, diminuendo l’apporto di ossigeno e nutrienti ai reni. Questo può causare un temporaneo calo della funzionalità renale, con rischio di insufficienza acuta nei casi più severi.
Quali sono i segnali di allerta per questo rischio? Urine molto concentrate o scarse, stanchezza insolita, febbre non spiegata, irritabilità. È fondamentale riconoscere questi sintomi precocemente e agire con una buona idratazione e, se necessario, una valutazione specialistica.

Caldo e bambini: quali sono i segnali da tenere d’occhio?
Nei bambini, lo stress da calore può iniziare in modo silenzioso ma progredire rapidamente. Alcuni dei segnali più frequenti includono:
- sete insistente
- secchezza della bocca
- sonnolenza o irritabilità
- febbre
- urine scarse e scure
- crampi muscolari o nausea
È fondamentale riconoscere questi sintomi precocemente e agire con una buona idratazione e, se necessario, una valutazione specialistica. Nei lattanti, anche una fontanella più infossata può essere un segno di disidratazione.
Poiché i bambini spesso non riescono a esprimere il proprio disagio, è compito degli adulti vigilare con attenzione. Se il bambino appare poco reattivo o lamenta un malessere generico dopo l’esposizione al sole, è bene sospettare un possibile stress termico.

Le 5 regole d’oro per prevenire lo stress da calore
Una protezione adeguata consente ai bambini di godersi l’estate in sicurezza. Ecco cosa fare:
- Offrire acqua frequentemente, anche se non la chiedono
- Evitare le ore più calde, tra le 11:00 e le 17:00
- Utilizzare cappelli e abiti leggeri, preferibilmente in cotone chiaro
- Applicare una protezione solare alta (SPF 50+) ogni due ore
- Favorire attività in ombra e con pause regolari specialmente per le attività atletiche
- Tenere conto di eventuali patologie e/o dell’assunzione di farmaci che riducano la sudorazione
Queste semplici accortezze sono raccomandate anche dalle linee guida della Società Italiana di Pediatria e possono prevenire il 90% dei casi di disidratazione legata al caldo.

Quando è necessario consultare lo specialista?
Alcuni segnali richiedono particolare attenzione, soprattutto se si protraggono per più di 24–48 ore:
- Febbre persistente non legata a un’infezione evidente
- Stanchezza marcata o letargia
- Urine scarse o più concentrate del solito
- Lamentela di malessere generale o nausea
In questi casi, è utile rivolgersi a un nefrologo pediatra per escludere un possibile coinvolgimento renale.
Cosa valuta lo specialista?
Il consulto specialistico può includere:
- Esame delle urine, per individuare tracce di sangue, proteine o segni di disidratazione
- Esami del sangue, per controllare i livelli di creatinina, azotemia e sali minerali (sodio, potassio)
- Valutazione del profilo clinico, per riconoscere eventuali fattori di rischio preesistenti (anomalie urinarie, familiarità, infezioni ricorrenti)
Individuare precocemente uno squilibrio renale consente di intervenire in modo mirato e prevenire complicazioni, soprattutto nei mesi più caldi.

Conclusione
Il benessere dei reni comincia dai piccoli segnali
In estate, anche un lieve malessere può nascondere un sovraccarico per i reni ancora immaturi dei più piccoli. Prestare attenzione ai sintomi e agire con tempestività significa proteggerli oggi e prevenire problemi domani.
Il benessere dei reni comincia dai piccoli segnali
Un controllo tempestivo può fare la differenza. Ascolta i segnali del corpo, affidati a chi li sa leggere!
Nefrologia pediatrica – Aventino Medical Group
