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Curarsi a Roma: come muoversi tra SSN e privato senza perdere tempo?

A Roma puoi curarti tramite SSN (pubblico) e privato. Spesso si combinano. Qui trovi: come accedere, documenti utili, pagamenti/rimborsi, quando scegliere l’uno o l’altro. Come funziona il SSN a Roma, in pratica? Punti di forza: rete ospedaliera, cronicità, ricoveri.Limiti frequenti a Roma: attese su visite/diagnostica, disponibilità disomogenea, barriera linguistica. Come funziona l’assistenza privata (con o senza assicurazione)? Punti di forza: tempi rapidi, orari flessibili, staff multilingue, supporto assicurazioni.Limiti: costi se non coperti; alcune polizze richiedono pre-autorizzazioni. SSN o privato: quando conviene l’uno, l’altro o entrambi? Punta a una strategia integrata: SSN per ciò che richiede rete ospedaliera, presa in carico a lungo termine e tutele pubbliche; privato per accelerare diagnosi e controlli, avere la possibilità di scegliere lo specialista, gestire lingua e assicurazione e programmare vaccinazioni e follow-up in modo più flessibile, mantenendo sempre un filo logico tra tutti i passaggi. Quali documenti devo avere sempre con me? Referti precedenti, elenco farmaci/allergie. Non sono residente a Roma/Italia: cosa cambia per me? UE/SEE/CH in visita breve UE residente a Roma Extra-UE con permesso e residente Extra-UE non residente (turismo/breve) Personale di organizzazioni internazionali (es. ONU) Studenti Come prenotare visite/esami nel SSN passo-passo? Come farsi rimborsare una visita privata con assicurazione? FAQ rapide (le domande più cercate) Posso combinare pubblico e privato?Sì, spesso è la scelta migliore: SSN per continuità/ospedale; privato per tempi, lingua, coordinamento e assicurazioni. Non ho il SSN: posso farmi curare?Sì: nel privato (meglio con polizza). Per indifferibili nel pubblico esistono STP/ENI. Come funziona il Pronto Soccorso?Accesso libero per urgenze; priorità decisa dal triage (5 codici). TEAM/EHIC cosa copre?Cure medicalmente necessarie nel pubblico, come i residenti (eventuali ticket). Teleconsulti e visite a domicilio sono disponibili?Nel privato spesso sì, se clinicamente opportuno. Checklist immediata prima di uscire di casa Numeri utili

Incontri con la psicologa
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Incontri con la psicologa specialista in psicoterapia dell’età evolutiva

A cura della Dott.ssa Emanuela Quagliata, psicologa all’ Aventino Medical Group, Roma All’Aventino Medical Group, con il sostegno dei pediatri, insieme alla neuropsicomotricista organizziamo giornate speciali dedicate alla genitorialità e allo sviluppo del bambino nei primi mesi di vita, pensate per offrire ai neogenitori uno spazio di ascolto, osservazione e confronto sereno sui primi passi di crescita del proprio piccolo. Questi incontri non hanno lo scopo di fornire prescrizioni o indicare ai genitori cosa ‘devono’ fare. Ogni famiglia è unica, così come ogni bambino: ciò che è utile in una situazione può non esserlo in un’altra. Ogni bambino cresce con ritmi propri: alcuni sono più rapidi in certi aspetti dello sviluppo e più lenti in altri. L’esperienza della gravidanza e del parto è vissuta in modi diversi da ogni madre e all’interno della coppia di genitori. L’obiettivo è osservare insieme il bambino, esplorare i suoi segnali e riflettere sugli atteggiamenti più adeguati da tenere con lui, arricchendo il proprio modo di comprenderlo. A volte può essere molto utile guardare le difficoltà da un punto di vista nuovo. Possiamo soffermarci sui sentimenti della madre e del padre, sulle eventuali fatiche dell’allattamento, sull’organizzazione dei ritmi del sonno e sulle difficoltà nel comprendere o tollerare il pianto del bambino. Nei primi mesi di vita il bambino ha possibilità molto limitate di esprimere ciò che prova e vive uno stato di totale dipendenza e impotenza nei confronti del caregiver. Cercheremo di riflettere sul significato dei suoi comportamenti e sui dubbi e preoccupazioni dei genitori. Madri e padri possono trovare molte informazioni pratiche in libri e manuali dedicati a nutrizione, igiene e cura quotidiana. In questi incontri, invece, diamo spazio alla comprensione del significato degli stati emotivi del bambino, del suo sviluppo mentale e della sua relazione con i genitori e con le altre figure significative. Il legame con il bambino inizia molto prima della nascita: già da tempo la madre, come anche il padre, ha immaginato sé stesso nel ruolo di genitore. Alcune paure sono presenti da prima della gravidanza; a volte sono chiare, altre restano più nascoste. La nascita di un figlio porta inevitabilmente cambiamenti nella vita di coppia, e l’attesa stessa accresce l’attenzione verso il proprio mondo interno e verso il bambino che sta per arrivare. Quando gravidanza o parto sono difficili, o hanno comportato un rischio per la madre o per il bambino, queste paure possono influenzare la formazione del primo legame di attaccamento. Condividere pensieri e preoccupazioni permette di costruire più serenamente questo fondamentale legame di attaccamento, favorendo il benessere del bambino e della sua famiglia. Quagliata,E. ‘Neonati Visti da Vicino’, Astrolabio. ‘Closely Observed Infants’ Karnac.Quagliata,E. ‘Cento e un Bambino’ Collana di libri per genitori.Quagliata, E. ‘Un Bisogno Vitale: difficoltà alimentari nell’infanzia’, Astrolabio.

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Metodo NBO: come leggere i segnali del neonato e sostenere i primi passi insieme

A cura della Dott.ssa Margherita Dal Piaz, Neuropsicomotricista dell’età evolutiva presso l’Aventino Medical Group, Roma I primi giorni e le prime settimane dopo la nascita sono un periodo unico e intenso, in cui ogni genitore cerca di comprendere il proprio bambino: perché piange, cosa lo calma, cosa gli piace o cosa lo infastidisce.In questo periodo in cui tutto è nuovo, e in cui la gioia spesso si alterna a stanchezza e ansia, ogni genitore si domanda: “Sto capendo davvero il mio bambino? Sto rispondendo nel modo giusto ai suoi bisogni?”Il metodo NBO – Newborn Behavioral Observation System nasce proprio per accompagnare le famiglie in questo momento delicato, aiutandole a leggere i segnali del neonato e a scoprire le sue competenze e le sue modalità di comunicare fin dai primi giorni di vita. Cos’è il metodo NBO L’NBO è un approccio di osservazione sviluppato dal pediatra statunitense T. Berry Brazelton e dal suo team presso l’Università di Harvard.Si tratta di un incontro tra genitori, neonato e un professionista formato, durante il quale si esplorano insieme i modi in cui il bambino comunica e si relaziona con il mondo. Durante l’osservazione il professionista guida infatti i genitori nel notare come il bambino reagisce agli stimoli – alla voce, alla luce, al contatto – e come comunica i suoi bisogni attraverso piccoli segnali del corpo, dello sguardo e attraverso il pianto.Non è un test, né una valutazione clinica: è un momento di conoscenza reciproca, un’occasione in cui i genitori possono osservare il proprio bambino, scoprendo quanto già sa fare e come esprime i suoi bisogni. Imparare a leggere i segnali del bambino può permettere ai genitori di sentirsi più competenti e sereni, e al neonato di sentirsi visto, accolto e capito. È un processo che rafforza la fiducia reciproca e crea una base solida non solo per la relazione, ma anche per lo sviluppo neuropsicomotorio. È infatti ormai ampiamente dimostrata l’influenza positiva che un ambiente di cura responsivo e sereno ha sulla crescita del bambino e sulla maturazione delle sue capacità di adattamento, interazione e apprendimento.  In sintesi, il metodo NBO può essere considerato come un ponte di comunicazione, che aiuta il neonato a sentirsi capito e i genitori a scoprire di avere già dentro di sé gli strumenti per accompagnarlo. NBO all’Aventino Medical Group: incontri personalizzati per comprendere il tuo bambino All’Aventino Medical Group consideriamo il metodo NBO uno strumento concreto per aiutare i genitori a decodificare i segnali del proprio bambino nella vita di tutti i giorni.Le sedute sono condotte dalla nostra terapista della neuropsicomotricità dell’età evolutiva, appositamente formata alla NBO, e vengono adattate a ogni famiglia: ritmo del bambino, domande dei genitori, situazioni che generano dubbi (pianto, sonno, allattamento, momenti di veglia, interazione con fratelli e sorelle…).Ogni incontro dura circa 30–45 minuti e si svolge in un ambiente tranquillo, nel pieno rispetto dei tempi di veglia e di riposo del neonato.La NBO è particolarmente indicata nei primi tre mesi di vita, ma può essere utile in qualsiasi momento in cui i genitori sentano il bisogno di comprendere meglio il proprio bambino. È rivolta a tutte le famiglie, senza che sia necessario un problema specifico: è uno spazio privilegiato per osservare insieme il bambino, riconoscerne le competenze e costruire le basi di un legame sicuro. Conclusione: offrire ai genitori uno strumento concreto per leggere meglio il loro neonato Il metodo NBO non sostituisce una visita pediatrica o specialistica: la integra, offrendo ai genitori chiavi di lettura semplici e affidabili per comprendere il proprio bambino, sentirsi più sicuri e sostenere il suo sviluppo emotivo e neuropsicomotorio. Imparando a riconoscere i segnali del neonato, i genitori modulano più facilmente le loro risposte e il bambino si sente più protetto, compreso e rassicurato. 👉 Se siete in attesa o avete appena accolto il vostro bambino, potete prenotare una seduta NBO con la nostra terapista della neuropsicomotricità all’Aventino Medical Group, a Roma. Un accompagnamento specializzato per trasformare i primi dubbi in risorse concrete, rafforzare il legame con il vostro bambino e costruire fin da subito un ambiente sicuro e accogliente.

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Pavimento pelvico: un tema di cui si parla ancora troppo poco

A cura della Dott.ssa Christine Blondeel, Ostetrica esperta nella riabilitazione del pavimento pelvico presso l’Aventino Medical Group, Roma Introduzione: conoscere il pavimento pelvico per abbattere i tabù Il pavimento pelvico è un insieme di muscoli e tessuti che sostiene organi fondamentali come vescica, utero e retto. Nonostante il suo ruolo essenziale, è ancora un argomento poco discusso, purtroppo spesso circondato da tabù culturali. Molte donne convivono con perdite urinarie, sensazione di peso o dolore, credendo che siano fastidi “normali” legati all’età o al parto. In realtà, non è così!!La riabilitazione del pavimento pelvico, attraverso programmi mirati, permette di recuperare funzionalità, tono dove serve o al contrario rilassamento e benessere, restituendo qualità di vita. Secondo l’International Urogynecological Association, percorsi personalizzati di riabilitazione riducono significativamente l’incontinenza urinaria e migliorano la salute sessuale e il benessere psicologico. Cos’è il pavimento pelvico e perché è importante? Il pavimento pelvico è una struttura muscolare che agisce come un “amaca di sostegno” per gli organi pelvici. La sua funzionalità è primordiale per il controllo della continenza urinaria e fecale, per la stabilità lombare e per la sfera sessuale. Quando perde tonicità ed elasticità , può causare sintomi come incontinenza, dolore pelvico cronico, prolasso o difficoltà nei rapporti sessuali. Molti studi, tra cui quelli pubblicati sul Journal of Women’s Health, dimostrano che la prevenzione e l’allenamento mirato di questi muscoli riducono il rischio di disturbi anche in menopausa. Parlare del pavimento pelvico significa parlare di salute femminile a 360 gradi, rompendo silenzi che per troppo tempo hanno limitato la qualità di vita di molte donne. Cos’è la riabilitazione del pavimento pelvico? I programmi di riabilitazione del pavimento pelvico sono percorsi personalizzati, calibrati sulle esigenze di ogni paziente. Possono includere esercizi di Kegel guidati, tecniche di consapevolezza corporea, biofeedback, elettrostimolazione ed educazione posturale. L’obiettivo è di recuperare la funzionalità dei muscoli del pavimento pelvico, migliorare il controllo e restituire benessere. Linee guida dell’European Urology Association confermano che la riabilitazione riduce fino al 70% gli episodi di incontinenza nelle donne con sintomi lievi e migliora significativamente la qualità di vita. L’approccio è non invasivo e progressivo, con risultati concreti già dopo poche settimane. Presso l’Aventino Medical Group, i programmi sono condotti da un’ostetrica esperta in riabilitazione del pavimento pelvico, in stretta collaborazione con i ginecologi e gli urologi del centro. Quando rivolgersi a una specialista? Intervenire presto è la chiave per ritrovare il proprio benessere Molte donne aspettano troppo a lungo prima di consultare un/a professionista, normalizzando sintomi come piccole perdite urinarie, dolore durante i rapporti o sensazione di peso pelvico. In realtà, prima si interviene, migliori sono i risultati. È consigliabile rivolgersi a una/o specialista già dopo il parto, in menopausa o quando compaiono i primi sintomi. All’Aventino Medical Group, l’ostetrica specializzata in riabilitazione del pavimento pelvico lavora in sinergia con ginecologi e urologi, offrendo un approccio multidisciplinare centrato sulla donna. Questo percorso non solo risolve disturbi fastidiosi, ma restituisce fiducia, energia e libertà. Conclusione: investire nella salute femminile Il pavimento pelvico è un pilastro della salute femminile, ma ancora troppo poco conosciuto. Disturbi come incontinenza e dolore pelvico non devono essere accettati come inevitabili: con percorsi mirati di riabilitazione, guidati da professionisti esperti, è possibile tornare a una vita serena e attiva. 👉 Non aspetta, prenota una consulenza con la nostra ostetrica esperta in riabilitazione del pavimento pelvico presso l’Aventino Medical Group di Roma per valutare il percorso più adatto alle tue esigenze.

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Check-up al rientro: perché è importante

A cura del Dott. Alessandro Cristaudo, Medico Internista presso l’Aventino Medical Group, Roma L’autunno come occasione per la prevenzione Con ottobre si entra in una nuova fase dell’anno: giornate più corte, cambio di temperatura, ritorno alla piena attività lavorativa e sportiva. È anche il momento in cui alcuni disturbi possono emergere con maggiore frequenza: affaticamento, tachicardia o extrasistoli legati allo stress sul lavoro, mal di testa, cali di concentrazione o disturbi digestivi. Segnali spesso trascurati, che però meritano attenzione.Un check-up autunnale non significa sottoporsi a batterie di esami inutili, ma fare un punto mirato sullo stato di salute insieme a un medico internista. Attraverso colloquio ed esame obiettivo, il medico può valutare i principali parametri di rischio e, quando necessario, prescrivere esami mirati per approfondire. Cosa comprende un check-up di base Il check-up non ha uno schema rigido, ma ci sono esami e valutazioni che ricorrono più spesso: La forza del check-up non sta nel numero di esami eseguiti, ma nella capacità di orientarli in base alla storia clinica del paziente. Un dato di laboratorio isolato non ha significato senza un contesto clinico. Perché la diagnosi precoce fa la differenza Molte condizioni iniziano in modo silenzioso. L’ipertensione, ad esempio, può restare asintomatica per anni ma aumentare progressivamente il rischio di ictus e infarto. Lo stesso vale per la glicemia elevata, che può condurre a diabete di tipo 2, o per il colesterolo alto, che accelera l’aterosclerosi.Individuarli precocemente permette di intervenire con strategie semplici ma efficaci: migliorare l’alimentazione, introdurre attività fisica regolare, ridurre il consumo di alcol e tabacco. In alcuni casi è indicata una terapia farmacologica, che se avviata tempestivamente riduce notevolmente il rischio di complicazioni. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, fino all’80% delle malattie cardiovascolari e dei casi di diabete di tipo 2 potrebbero essere prevenuti con una diagnosi precoce e modifiche dello stile di vita. L’autunno e i vaccini stagionali Con l’arrivo dell’autunno, oltre agli esami di controllo, è importante pensare anche alle vaccinazioni: un gesto semplice che riduce il rischio di malattie nei mesi più freddi. 👉 Integrare il check-up autunnale con la prevenzione vaccinale significa affrontare l’inverno più protetti e garantire benessere anche alle persone accanto a noi. FAQ – Domande frequenti Chi dovrebbe fare un check-up in autunno? Chi ha più di 40 anni, chi ha fattori di rischio (sovrappeso, fumo, familiarità per malattie cardiovascolari) o chi desidera semplicemente fare prevenzione. Quali esami sono fondamentali? Pressione arteriosa, analisi del sangue di base, esame obiettivo internistico. A seconda del profilo clinico e dei fattori di rischio, il medico può prescrivere altri esami (ECG, ecografie…). Serve avere sintomi per fare un check-up? No. La sua utilità è proprio nella diagnosi precoce, che permette di agire prima della comparsa di disturbi. Dove fare un check-up a Roma? Presso l’Aventino Medical Group, con medici internisti e oltre 20 specialità disponibili. Conclusione: un investimento sul futuro Fare un check-up in autunno significa affrontare la stagione con più consapevolezza. Non si tratta solo di cercare malattie, ma di valorizzare la prevenzione, migliorare lo stile di vita e proteggere il proprio benessere a lungo termine.👉 Prenota oggi il tuo check-up a Roma all’Aventino Medical Group o su Doctolib.

prevenzione ginecologica
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Prevenzione ginecologica: un appuntamento da non rimandare

Autore: A cura della Dott.ssa Giorgia Soreca, Ginecologia presso l’Aventino Medical Group, Roma La prevenzione come investimento sulla salute La salute ginecologica non riguarda solo la cura dei disturbi, ma soprattutto la prevenzione. Controlli regolari e screening mirati permettono di diagnosticare precocemente infezioni, lesioni e tumori, aumentando le possibilità di guarigione e riducendo la necessità di trattamenti invasivi. L’autunno, con i suoi ritmi più regolari, è il momento ideale per inserire una visita ginecologica nell’agenda personale. 20–30 anni: costruire le basi della prevenzione In questa fascia d’età, l’obiettivo è prevenire le infezioni e proteggere la fertilità futura. Questi anni sono fondamentali per impostare uno stile di vita sano e una consapevolezza ginecologica che accompagnerà le scelte future. 30–40 anni: equilibrare lavoro, famiglia e salute È il decennio delle grandi sfide: lavoro, maternità, gestione del tempo. Ma la prevenzione non va mai messa da parte. 40–50 anni: transizione e nuovi controlli In questa fase la prevenzione si amplia, perché il corpo comincia a cambiare. Questo è il momento per non trascurare i controlli, perché la diagnosi precoce resta la chiave di ogni strategia di salute. Over 50: protezione a lungo termine Con la menopausa, il rischio di alcune patologie cambia, ma la prevenzione resta cruciale. FAQ – Le domande più frequenti sulla prevenzione ginecologica Ogni quanto devo fare il Pap test? Le linee guida attuali consigliano: Controlli annuali non aumentano la protezione, ma possono generare falsi positivi e ansia. Tuttavia, se ci sono fattori di rischio (immunodepressione, rapporti sessuali non protetti, partner multipli, familiarità per tumori) è indicato anticipare i controlli. Dopo la menopausa servono ancora visite ginecologiche? Sì. Anche se la fertilità è conclusa, la salute ginecologica resta importante. È utile monitorare la comparsa di sintomi come secchezza, dolore nei rapporti, incontinenza o prolasso, oltre a proseguire con la prevenzione oncologica fino a 64 anni. Il vaccino HPV è utile anche in età adulta? Sì. Sebbene sia più efficace se fatto in adolescenza, può avere benefici anche dopo i 26 anni, in situazioni cliniche selezionate. Aiuta a ridurre il rischio di infezioni persistenti e di lesioni precancerose. È normale avere cicli irregolari dopo i 40 anni? Può essere legato alla perimenopausa, una fase di transizione in cui gli ormoni oscillano e i cicli diventano meno regolari. Tuttavia, un ciclo irregolare può anche nascondere altre condizioni (fibromi, polipi, disfunzioni ormonali) che meritano approfondimento. Un punto di riferimento a Roma All’Aventino Medical Group, poliambulatorio nel cuore di Roma, ogni donna trova un percorso di prevenzione su misura, con specialisti che parlano inglese e altre lingue. Questo permette di creare un rapporto di fiducia basato sulla chiarezza, la comprensione e la professionalità. Che si tratti di giovani donne, madri impegnate o pazienti in menopausa, la prevenzione è sempre costruita insieme. Conclusione La prevenzione ginecologica cambia con l’età, ma resta sempre un appuntamento da non rimandare. Dalla protezione contro l’HPV alla gestione della menopausa, ogni fase della vita ha controlli e strategie dedicate. 👉 Prenota la tua visita ginecologica presso l’Aventino Medical Group a Roma e costruisci con noi il percorso di prevenzione più adatto a te.

ansia stagionale trasformarla in energia
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Ansia stagionale: trasformarla in energia

A cura della Dott.ssa Corinne Perisse, Medico Psicoterapeuta presso l’Aventino Medical Group, Roma Quando il cambio di stagione diventa un peso Il passaggio dall’estate all’autunno non è solo un fatto climatico: comporta cambiamenti nei ritmi quotidiani, nella luce e nell’umore. È comune sentirsi più stanchi, irritabili o privi di motivazione. Per alcuni, questi sintomi si limitano a qualche giorno; per altri, possono diventare un vero e proprio disturbo, influenzando concentrazione, relazioni e qualità del sonno. Uno studio pubblicato sul Journal of Affective Disorders mostra come i disturbi legati ai cambi stagionali possano interessare fino al 10-15% della popolazione, con una maggiore incidenza nei mesi autunnali e invernali. I sintomi da non sottovalutare La psicoterapeuta ricorda che i segnali principali dell’ansia stagionale possono includere: Se ignorati, questi sintomi possono consolidarsi e influire sul benessere psicologico a lungo termine. Piccole strategie quotidiane La prevenzione parte da gesti semplici e accessibili: Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, lo stile di vita gioca un ruolo chiave nella prevenzione e gestione dei disturbi d’ansia. Quando chiedere aiuto Non sempre le strategie personali bastano. Se i sintomi persistono o peggiorano, può essere utile rivolgersi a uno psicologo o psicoterapeuta. Il supporto professionale permette di comprendere le cause profonde dell’ansia stagionale e di sviluppare strumenti personalizzati per affrontarla. “La terapia non serve solo a risolvere il disagio,” spiega la psicoterapeuta, “ma anche a trasformarlo in risorsa: imparare a gestire l’ansia può diventare l’occasione per sviluppare nuove energie e motivazioni.” Conclusione L’ansia stagionale non è un segno di debolezza, ma una risposta naturale del corpo e della mente al cambiamento. Riconoscerla è il primo passo per non subirla. Con piccole strategie quotidiane e, se necessario, un sostegno psicologico, è possibile trasformare la fatica del cambiamento in energia positiva. 👉 Prenota un colloquio con uno psicoterapeuta dell’Aventino Medical Group a Roma e affronta il cambio di stagione con strumenti pratici ed efficaci.

chirurgia meglio affrontare che rimandare
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Chirurgia: meglio affrontare che rimandare

A cura del Dott. Matteo Gregori, Chirurgo Generale presso l’Aventino Medical Group, Roma Quando il tempo sembra non bastare mai Anna ha 42 anni, un lavoro a tempo pieno e due figli adolescenti. Da mesi convive con un piccolo rigonfiamento all’inguine, fastidioso soprattutto la sera, che il medico ha identificato come ernia. “Non ho tempo per un intervento”, pensa ogni volta. Così, tra riunioni, spesa e impegni scolastici, decide di rimandare. Un giorno, mentre solleva una busta della spesa, avverte un dolore acuto. La tumefazione che fino al giorno prima si riduceva facilmente, adesso le fa male e non accenna a rientrare. È costretta a recarsi in pronto soccorso: l’ernia si è complicata e richiede un intervento urgente. Da procedura semplice e programmabile, la situazione si è trasformata in un’operazione più lunga e stressante, con una convalescenza forzata che interrompe del tutto la sua routine. Questa storia non è rara. Secondo il British Journal of Surgery, circa il 30% dei pazienti che rimandano interventi minori finiscono per affrontarli in urgenza, con un rischio di complicazioni triplicato. Piccoli interventi che cambiano la vita La chirurgia generale comprende procedure che, se affrontate tempestivamente, hanno un recupero rapido e riducono enormemente i rischi futuri, soprattutto con l’approccio miniinvasivo, laparoscopico o robotico. Tra le più comuni troviamo: Secondo l’American College of Surgeons, i piccoli interventi programmati hanno un decorso senza complicazioni nell’80% dei casi, mentre affrontati in emergenza il rischio cresce di oltre tre volte. L’autunno: il momento giusto per agire Settembre e ottobre segnano un nuovo inizio dopo l’estate. È il momento in cui si riprende la routine lavorativa e scolastica, ma anche quello ideale per dedicarsi alla salute. Le temperature più miti favoriscono il recupero post-operatorio e permettono di pianificare con serenità eventuali giornate di convalescenza. Uno studio pubblicato su Annali Italiani di Chirurgia mostra che i pazienti che scelgono di affrontare tempestivamente un intervento vivono con minore ansia e tornano più rapidamente alle loro attività quotidiane. Al contrario, chi rimanda spesso convive per mesi con dolore, preoccupazione e limitazioni nella vita sociale e lavorativa. Non è solo una questione di medicina, ma di qualità della vita Rimandare significa vivere con il pensiero costante di un problema irrisolto. Piccoli gesti quotidiani – come salire le scale, fare sport o sollevare i figli – diventano fonte di preoccupazione. Affrontare un intervento oggi, invece, significa liberarsi da questa ansia e tornare a una vita piena, senza limitazioni. La chirurgia preventiva è parte integrante della medicina moderna: non serve solo a curare, ma anche ad evitare complicazioni più gravi. È un investimento sulla salute, sul tempo e sulla serenità. Conclusione: meglio oggi che domani La storia di Anna insegna che rimandare non sempre è la scelta più sicura. Con l’aiuto di un chirurgo esperto, molti piccoli interventi possono essere affrontati con rapidità, sicurezza e convalescenze brevi. 👉 Prenota una consulenza con il chirurgo generale dell’Aventino Medical Group a Roma: insieme potrete valutare il percorso migliore, per trasformare una preoccupazione in una soluzione concreta.

malattie autoimmuni del sistema nervoso
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Malattie autoimmuni del sistema nervoso: quando i piccoli segnali non vanno ignorati

A cura della Dott.ssa Eleonora Galosi, Neurologa presso l’Aventino Medical Group, Roma Comprendere l’inizio subdolo delle malattie autoimmuni neurologiche “Spesso le malattie autoimmuni del sistema nervoso iniziano in modo subdolo,” spiega la neurologa. Si presentano con disturbi lievi, difficili da interpretare: stanchezza persistente, debolezza muscolare, formicolii, minime difficoltà di coordinazione, disturbi dell’equilibro, impaccio nei movimenti. Sintomi spesso sottovalutati o attribuiti allo stress. Eppure, queste manifestazioni possono essere i primi segnali di patologie autoimmuni neurologiche, come la sclerosi multipla, encefalomieliti e neuropatie autoimmuni. Riconoscerli tempestivamente consente di attivare trattamenti efficaci e prevenire la progressione della malattia. Che cosa sono le malattie autoimmuni del sistema nervoso? Le malattie autoimmuni neurologiche sono condizioni in cui il sistema immunitario aggredisce erroneamente le cellule nervose o le loro guaine protettive (mielina). Il risultato è un processo infiammatorio acuto o cronico che compromette la trasmissione del segnale nervoso a diversi livelli, dando origine a una varietà di sintomi neurologici. Le più note sono la sclerosi multipla, la neuromielite ottica, la sindrome di Guillain-Barré e la miastenia gravis. Ogni patologia ha un decorso differente e può colpire soggetti di età e profili clinici diversi, inclusi giovani adulti. L’importanza della diagnosi precoce Una diagnosi tempestiva è il primo strumento per contenere i danni neurologici e migliorare la qualità della vita. I protocolli diagnostici si basano su un’accurata valutazione clinica, risonanza magnetica cerebrale, test neurofisiologici e, talora, procedure più invasive come l’analisi del liquido cerebrospinale mediante rachicentesi. Intervenire nelle fasi iniziali consente di ridurre le ricadute, rallentare la progressione e personalizzare la terapia. È fondamentale rivolgersi a centri specializzati con neurologi esperti, capaci di riconoscere anche le forme meno evidenti della malattia. È fondamentale rivolgersi a centri specializzati, dove un approccio multidisciplinare integrato permette di affrontare queste patologie complesse con la massima sicurezza e coerenza delle cure. Terapie attuali e nuove frontiere Oggi le terapie per le malattie autoimmuni neurologiche comprendono farmaci immunomodulanti o immunosoppressori, corticosteroidi, anticorpi monoclonali e trattamenti sintomatici di supporto. La scelta terapeutica dipende dalla diagnosi, dallo stadio della malattia e dalle caratteristiche del paziente. Negli ultimi anni la ricerca ha aperto nuove frontiere: farmaci più selettivi, trattamenti personalizzati basati su marcatori immunologici, nonché approcci di medicina rigenerativa. Anche la riabilitazione neurologica gioca un ruolo fondamentale nel migliorare la funzionalità residua e l’autonomia del paziente. Vivere con una malattia autoimmune neurologica Affrontare una diagnosi di malattia autoimmune neurologica significa riorganizzare la propria quotidianità. Il supporto psicologico, la gestione dello stress, una dieta equilibrata e l’attività fisica mirata possono contribuire a mantenere un buon equilibrio psico-fisico. La presa in carico multidisciplinare – neurologo, fisioterapista, psicologo, nutrizionista – è oggi considerata parte integrante della terapia. Anche il contesto familiare e sociale ha un ruolo importante: conoscere la malattia aiuta a fronteggiarla con maggiore serenità. Conclusione Individuare precocemente questi disturbi apre la strada a percorsi di cura più mirati e a prospettive di vita migliori. Continuare a informarsi, confrontarsi con specialisti e restare attenti ai segnali del proprio corpo significa tenere aperta la possibilità di gestire la malattia in modo sempre più efficace. Prenditi cura del tuo sistema nervosoRivolgiti a specialisti qualificati per un percorso di salute personalizzato e multidisciplinare.

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L’infermiere a domicilio: un ruolo essenziale per i pazienti con malattie autoimmuni a Roma

A cura del Dott. Nicola Verdirame, Infermiere presso l’Aventino Medical Group, Roma. Introduzione: un servizio concreto per bisogni complessi Le malattie autoimmuni, come artrite reumatoide, lupus eritematoso sistemico e sclerosi multipla, richiedono cure continuative e procedure anche delicate. L’assistenza infermieristica a domicilio, che svolgo per l’Aventino Medical Group a Roma, è pensata per garantire ai pazienti un supporto tecnico qualificato direttamente a casa. L’obiettivo è semplificare la gestione delle terapie, ridurre la necessità di spostamenti e assicurare la continuità delle cure nel rispetto delle indicazioni mediche. Servizi infermieristici a domicilio: interventi completi e accurati Dal trattamento ordinario alle procedure più specialistiche L’attività quotidiana comprende infusioni, somministrazioni di terapie biologiche, prelievi, medicazioni avanzate e gestione di cateteri. Tutti gli interventi vengono effettuati seguendo le indicazioni dei medici dell’Aventino Medical Group e le linee guida dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’OMS. Offrire queste prestazioni a domicilio permette di risparmiare tempo, ridurre lo stress degli spostamenti e mantenere una continuità terapeutica anche in situazioni cliniche complesse. Coordinamento con gli specialisti coinvolti Lavoro di équipe quando necessario Quando il quadro clinico lo richiede, l’attività infermieristica a domicilio viene integrata con le indicazioni dei diversi specialisti che seguono il paziente: reumatologi, neurologi, internisti e altri professionisti del nostro poliambulatorio. Questo coordinamento consente di eseguire ogni procedura in modo conforme al piano terapeutico e di garantire la massima sicurezza e coerenza delle cure. L’infermiere come formatore del caregiver L’efficacia di questa figura si manifesta pienamente nella sua capacità di trasferire conoscenze e abilità pratiche al caregiver. L’infermiere insegna al familiare a: Questo processo di formazione non solo solleva il caregiver da un carico emotivo e pratico, ma lo rende anche un partecipante attivo e consapevole nel percorso di cura. Il caregiver, sentendosi più competente e sicuro, può fornire un’assistenza di qualità superiore, contribuendo significativamente al benessere e alla qualità della vita del paziente. L’infermiere a domicilio diventa così un punto di riferimento, un alleato prezioso per l’intera famiglia, garantendo una continuità assistenziale che va oltre la semplice prestazione professionale. Un servizio che rende più agevole la gestione della malattia Competenza tecnica al centro dell’assistenza L’assistenza a domicilio non si limita a evitare spostamenti: è una modalità organizzativa che consente di ricevere cure specialistiche in tempi rapidi e nel pieno rispetto delle prescrizioni mediche. Interventi tecnici eseguiti con attenzione e precisione contribuiscono a rendere la gestione delle patologie autoimmuni più semplice e più sicura per i pazienti e per le loro famiglie. Conclusione L’assistenza infermieristica a domicilio rappresenta un supporto fondamentale per chi deve affrontare terapie complesse e continuative. Attraverso il mio lavoro per l’Aventino Medical Group è possibile ricevere prestazioni qualificate, comprese quelle più delicate, direttamente presso la propria abitazione, in coordinamento con gli specialisti coinvolti nella cura. 👉 Prenota un servizio infermieristico a domicilio per valutare insieme il percorso più adatto alle tue esigenze.