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Voli lunghi e gambe pesanti? Il sangue non ama stare fermo

A cura del Dott. Alberto Caggiati, Chirurgo Vascolare – Aventino Medical Group, Roma Perché le gambe si gonfiano in viaggio Gonfiore, formicolii, senso di pesantezza: dopo un lungo volo o un viaggio in treno o auto, molte persone notano che le caviglie sono gonfie, a volte segnate dal bordo del calzino.Il motivo è semplice: restare seduti a lungo rallenta il ritorno venoso, cioè il flusso del sangue dalle gambe verso il cuore. La gravità accentua questo fenomeno, soprattutto se si indossano abiti stretti o si tengono le gambe incrociate a lungo. Giovani o meno giovani: chi è a rischio? Non è necessario avere una diagnosi di insufficienza venosa per avvertire pesantezza e gonfiore alle gambe dopo un viaggio. Anche persone giovani e in buona salute possono sperimentare questi sintomi, soprattutto dopo voli intercontinentali.Chi presenta fattori di rischio aggiuntivi – come familiarità per varici, uso di contraccettivi orali, fumo o disturbi della coagulazione – dovrebbe prestare particolare attenzione. In alcuni casi, può svilupparsi una trombosi venosa profonda, una complicanza seria ma prevenibile. I consigli utili per prevenire Durante un viaggio lungo, è utile adottare alcune semplici precauzioni: Le calze più indicate sono a compressione decrescente (classe I o II), con maggiore pressione alla caviglia e minore verso la coscia. Vanno indossate prima della partenza e tolte solo dopo l’arrivo. È fondamentale scegliere la taglia corretta e il modello più adatto con il supporto di un medico, evitando il fai-da-te. Quando fare una valutazione specialistica Se, anche dopo un breve spostamento, le gambe si gonfiano con frequenza o risultano dolenti, è consigliabile eseguire una valutazione specialistica. Un esame ecocolordoppler consente di escludere patologie venose più serie e di impostare un percorso personalizzato di prevenzione e trattamento.Viaggiare non dovrebbe mai compromettere la salute delle gambe: con poche e semplici misure, è possibile arrivare a destinazione leggeri… e ripartire in forma. Non solo gonfiore da viaggio: le diagnosi possibili Il gonfiore alle gambe può avere cause vascolari molto diverse, e non sempre è legato a un lungo viaggio. Una corretta valutazione permette di distinguere tra condizioni più comuni e forme potenzialmente più gravi. Per identificare correttamente l’origine del gonfiore e impostare un trattamento adeguato, è fondamentale eseguire una visita specialistica e, se necessario, un ecocolordoppler venoso. Ascolta i segnali del corpo, affidati a chi li sa leggere Un gonfiore persistente o ricorrente non è mai da sottovalutare. Se noti cambiamenti nella circolazione o sintomi insoliti, prenota una visita: la prevenzione è il modo più semplice per tutelare la salute.Chirurgia Vascolare – Aventino Medical Group

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Urologia in Estate: Consigli e Precauzioni per la Salute Urinaria

A cura del Dott. Alessandro Capozzoli, urologo presso l’Aventino Medical Group, Roma L’estate è una stagione di relax e divertimento, ma può anche essere un periodo di sfide per la salute urinaria. In questo articolo, esploreremo alcuni consigli e precauzioni per mantenere la salute urinaria durante i mesi estivi. Problemi Urologici Comuni in Estate 1. Infezioni del tratto urinario: le alte temperature e la disidratazione possono aumentare il rischio di infezioni del tratto urinario. 2. Calcoli renali: la disidratazione può aumentare il rischio di formazione di calcoli renali. 3. Irritazioni della pelle: il caldo e l’umidità possono causare irritazioni della pelle intorno ai genitali. 4. Rapporti sessuali occasionali e incontri possono aumentare la trasmissione di MST Consigli per la Salute Urinaria in Estate 1. Idratazione: bere abbastanza acqua è essenziale per mantenere la salute urinaria. Si consiglia di bere almeno 2 litri di acqua al giorno. 2. Igiene personale: mantenere una buona igiene personale può aiutare a prevenire le infezioni del tratto urinario. 3. Vestiti comodi: indossare vestiti comodi e traspiranti può aiutare a ridurre il rischio di irritazioni della pelle. 4. Evitare la disidratazione: evitare di trascorrere troppo tempo all’aperto senza bere abbastanza acqua. 5. Continuare le terapie prescritte o rivolgersi al medico per eventuali variazioni, continuare fitoterapici, nutraceutici o probiotici prescritti in caso di infezioni ricorrenti. 6. Mantenere uno stile di vita e alimentare costante anche in vacanza. 7. Per quanto possibile rapporti sessuali protetti. Precauzioni per i Problemi Urologici 1. Consultare un urologo: se si verificano sintomi come dolore durante la minzione o sangue nelle urine, è importante consultare un urologo. 2. Seguire le raccomandazioni del medico: se si hanno problemi urologici preesistenti, è importante seguire le raccomandazioni del medico per gestire la condizione. La salute urinaria è importante durante tutto l’anno, ma può essere particolarmente durante i mesi estivi. Seguendo i consigli e le precauzioni sopra elencate, è possibile mantenere la salute urinaria e godere di un’estate sana e felice. Se si verificano problemi urologici, non esitare a consultare un urologo. Urologia – Aventino Medical Group

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Come preparare la pelle a un intervento estetico: prevenzione e cura pre-operatoria

A cura del Dott. Gianluigi Bergamaschi Marsella, Chirurgo Plastico presso l’Aventino Medical Group, Roma La qualità della pelle influisce sul risultato chirurgico La decisione di sottoporsi a un intervento di chirurgia plastica o estetica è spesso accompagnata da un’attenta valutazione delle aspettative, del decorso post-operatorio e del risultato desiderato. Tuttavia, un aspetto spesso sottovalutato è la condizione della pelle prima dell’intervento. “Una cute danneggiata dal sole risponde male alla chirurgia,” spiega il Dott. Gianluigi Bergamaschi Marsella. L’eccessiva esposizione solare può compromettere l’elasticità cutanea, ridurre la vascolarizzazione e rallentare i processi di guarigione. Il cosiddetto fotoaging – cioè l’invecchiamento precoce causato dai raggi UV – altera la struttura del collagene e dell’elastina, rendendo la pelle meno reattiva e più soggetta a complicanze post-operatorie. Per questo motivo, preparare adeguatamente la pelle è fondamentale per ottenere risultati estetici più naturali e duraturi. Cosa succede alla pelle danneggiata dal sole? La pelle foto-danneggiata presenta alterazioni microscopiche e cliniche che influenzano direttamente la risposta a una chirurgia. Tra i segni più comuni troviamo: Tutti questi fattori compromettono la cicatrizzazione, aumentano il rischio di ematomi o sieromi, e possono determinare una risposta anomala ai fili di sutura o alla tensione tissutale. Studi clinici pubblicati su Plastic and Reconstructive Surgery e Journal of Cutaneous and Aesthetic Surgery dimostrano come una pelle ben idratata, con un buon tono e priva di danni da UV, favorisca una guarigione più rapida e con minori complicanze. Quali trattamenti pre-operatori sono consigliati? La preparazione cutanea deve iniziare almeno 6–8 settimane prima dell’intervento, con un protocollo personalizzato. Ecco alcune indicazioni utili: Per i pazienti con pelle spenta, disidratata o soggetta a pigmentazioni, è utile una consulenza combinata tra chirurgo e dermatologo per pianificare un trattamento progressivo. In questo contesto, il peeling personalizzato svolge un ruolo centrale: una volta provato, molti pazienti iniziano a curare la pelle con maggiore costanza. Il miglioramento visibile — una pelle più luminosa, tonica e sana — porta spesso a ricevere complimenti dagli amici e a non voler più trascurare un organo tanto importante come la cute. Bastano semplici trattamenti ambulatoriali, affidandosi al proprio chirurgo di fiducia, per far entrare la cura della pelle nella routine con naturalezza e soddisfazione. Domande frequenti: è davvero necessario preparare la pelle? Sì. Anche se l’intervento riguarda un’area “nascosta” (come l’addome o le cosce), la salute della pelle influisce su cicatrizzazione, edema e reattività locale. Preparare la cute: Inoltre, pazienti con pelle curata e ben vascularizzata mostrano un minor tasso di complicanze (infezioni, ritardi di guarigione, fibrosi). La letteratura scientifica conferma che anche la qualità del derma è un fattore predittivo importante nei risultati estetici. Conclusione Un intervento estetico ben riuscito dipende anche dalla qualità della pelle. Evitare l’esposizione solare, idratare in profondità e attuare una routine mirata nei mesi precedenti all’intervento è un investimento concreto sul risultato finale. Affidarsi a specialisti esperti consente di definire un percorso pre-operatorio su misura, sicuro e adatto al proprio fototipo e stile di vita. E preparati al meglio… anche sotto il sole Hai in programma un intervento estetico? Scopri come preparare la tua pelle per un risultato ottimale.Chirurgia Plastica – Aventino Medical Group

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Trattamenti estetici e sole estivo: cosa evitare e cosa scegliere

Estate e trattamenti estetici: attenzione al sole Quando si parla di bellezza, è facile dimenticare che estate e trattamenti estetici non vanno sempre d’accordo. Con l’aumento delle ore di luce e l’intensificarsi dell’esposizione ai raggi UV, la pelle subisce alterazioni significative: variazioni nella produzione di melanina, maggiore disidratazione, sensibilità cutanea. “Il sole condiziona tutto: dalla cicatrizzazione ai rischi di iperpigmentazione,” spiega la Dott.ssa Iris Feingold. Per questo motivo, alcune procedure vanno modificate, posticipate o sospese nei mesi estivi. In questo articolo vedremo quali trattamenti evitare in estate, quali privilegiare, e come mantenere la pelle luminosa e sana in sicurezza.Scoprirai anche: Trattamenti da evitare in estate: peeling, laser e acidi fotosensibilizzanti Durante i mesi estivi, alcuni trattamenti estetici aumentano il rischio di macchie cutanee, irritazioni e fotodanneggiamento. Tra questi: L’associazione tra procedure fotosensibilizzanti e raggi UV può portare a discromie persistenti e rallentare i processi di guarigione. Le principali linee guida in medicina estetica (SIME, Aesthetic Surgery Journal) raccomandano di evitare queste tecniche nei mesi più soleggiati, soprattutto nelle zone come viso, décolleté e mani. La soluzione? Rimandare questi trattamenti all’autunno, quando l’irraggiamento solare diminuisce e la pelle è meno vulnerabile. Cosa si può fare d’estate? Idratazione, luminosità e prevenzione Se è vero che alcuni trattamenti vanno evitati, è altrettanto vero che l’estate può essere il momento ideale per migliorare l’idratazione e il tono della pelle, con procedure sicure e ben tollerate anche in presenza di sole. Ecco i più indicati: Queste tecniche aiutano a mantenere la pelle fresca, compatta e protetta dagli stress ambientali. Inoltre, migliorano la tenuta dell’abbronzatura e prevengono la formazione di rughe da disidratazione. Ricorda: anche in estate la medicina estetica può essere un’alleata, a patto che venga praticata da specialisti qualificati e con protocolli adattati alla stagione. Quali precauzioni adottare per trattamenti in estate? Chi sceglie di effettuare un trattamento estetico nei mesi caldi deve seguire alcune regole fondamentali per proteggere la pelle e garantirsi risultati ottimali. Le principali sono: Anche le pelli scure o già abbronzate necessitano di attenzione: la presenza di melanina non protegge dai danni da laser o peeling. Una valutazione attenta del fototipo, delle abitudini e degli obiettivi estetici consente di definire un piano di trattamento sicuro e adatto alla stagione. Conclusione La medicina estetica non si ferma in estate, ma deve adattarsi al contesto. Evitare i trattamenti fotosensibilizzanti e concentrarsi su idratazione e prevenzione è il modo migliore per mantenere la pelle sana e luminosa. Ogni stagione ha le sue strategie: conoscere quali trattamenti sono sicuri al sole fa la differenza tra una pelle stressata e una pelle radiosa. E valorizza la tua bellezza… anche in estate Vuoi capire quali trattamenti sono adatti alla tua pelle in questa stagione?Medicina Estetica – Aventino Medical Group

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Come proteggere la tua salute intima dal caldo estivo

A cura del Dott. Giuseppe Martinelli, ginecologo presso l’Aventino Medical Group, Roma Salute intima a rischio con il caldo: cosa sapere per proteggersi Quando pensiamo all’estate, la mente corre subito alla crema solare e all’idratazione. Ma c’è un’area del corpo altrettanto delicata, spesso dimenticata: la zona intima. Il caldo estivo, il sudore, la sabbia, l’umidità e l’uso di indumenti sintetici possono alterare il naturale equilibrio della flora vaginale e aumentare il rischio di fastidi come irritazioni, cistiti, vaginiti e infezioni da candida. “La zona intima è sensibile quanto la pelle del viso,” spiega il ginecologo Dott. Giuseppe Martinelli. “In estate, il rischio di squilibri cresce, specialmente in spiaggia o in piscina, dove caldo, umidità e sabbia si combinano.” Per proteggere la salute intima femminile, è fondamentale adottare semplici accorgimenti quotidiani: preferire biancheria in cotone, scegliere detergenti delicati con pH fisiologico e prestare attenzione ai segnali che il corpo ci invia. Prevenire è il primo passo per vivere un’estate serena, anche dal punto di vista intimo. Fattori di rischio per la salute intima: età, clima e abitudini quotidiane La salute intima è fortemente influenzata dall’equilibrio del microbiota vaginale, un ecosistema protettivo composto prevalentemente da lattobacilli. Età e ormoni giocano un ruolo chiave: nei periodi di bassa estrogenizzazione (infanzia, gravidanza, menopausa), si osserva una riduzione della produzione di glicogeno, substrato utile per i lattobacilli, con conseguente aumento del pH vaginale e maggiore suscettibilità a infezioni. Ambienti caldi e umidi, tipici dell’estate a Roma, intensificano la sudorazione e la permanenza dell’umidità nella zona genitale, favorendo la proliferazione di Candida albicans, Gardnerella vaginalis e altri patogeni opportunisti. L’uso prolungato di indumenti sintetici, non traspiranti o aderenti, così come il mantenimento del costume bagnato, riduce l’ossigenazione locale e altera il film idrolipidico della mucosa. Le linee guida della European Board and College of Obstetrics and Gynaecology (EBCOG) e le raccomandazioni dell’International Urogynecological Association (IUGA) consigliano l’uso quotidiano di biancheria in cotone, detergenti intimi a pH acido fisiologico (4.0–4.5) e, in caso di squilibri ricorrenti, probiotici vaginali contenenti Lactobacillus crispatus o rhamnosus, utili per ripristinare la flora protettiva. Prevenzione: semplici gesti che fanno la differenza Per proteggere la salute intima nei mesi caldi: Una visita ginecologica prima dell’estate è particolarmente utile per chi soffre di infezioni vaginali ricorrenti o presenta sintomi anche lievi ma persistenti.  È importante prestare attenzione a segnali come prurito, bruciore, perdite anomale, cattivo odore, dolore durante i rapporti o bisogno frequente di urinare: sono campanelli d’allarme che non vanno ignorati. Rivolgersi tempestivamente a uno specialista consente di evitare complicazioni, identificare la causa del disturbo e ricevere una terapia mirata e personalizzata.  Conclusione Prenditi cura della tua salute intima, anche d’estate. Il caldo, l’umidità e le abitudini tipiche della stagione possono alterare l’equilibrio della flora vaginale e causare fastidi ricorrenti. Conoscere i fattori di rischio, adottare buone pratiche quotidiane e ascoltare i segnali del corpo è il primo passo per vivere la stagione estiva in serenità. E proteggi la tua salute intima… anche in vacanza Hai dubbi o sintomi? Parla con il tuo ginecologo di fiducia.Ginecologia – Aventino Medical Group Fonti: European Board and College of Obstetrics and Gynaecology. Guidance for women’s health in summer environments, 2021. Borges S, Silva J, Teixeira P. The role of Lactobacilli in the vaginal microbiota. Front Public Health. 2014.

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Proteggere i bambini dai rischi di danno renale causati da caldo e sole

A cura della Dott.ssa Maria Chiara Matteucci, specialista in Nefrologia  e Pediatria presso l’Aventino Medical Group, Roma Il caldo non è uguale per tutti: perché i bambini sono più a rischio L’estate porta giornate luminose e momenti all’aria aperta, ma nei bambini il sole e l’eccesso di calore possono rappresentare un rischio sottovalutato anche per i reni. Il loro organismo, infatti, non è ancora in grado di regolare la temperatura in modo efficace e ha un fabbisogno idrico maggiore rispetto agli adulti. La temperatura corporea è mantenuta bilanciando il calore risultante dal metabolismo corporeo e dall’assorbimento del calore dall’ambiente esterno. L’ evaporazione è il principale meccanismo di perdita di calore corporeo in un ambiente caldo ma può essere inefficace se la percentuale di umidità nell’ambiente è elevato. Oltre al grado di temperatura e umidità ambientale il  più elevato rischio di una malattia da calore nei bambini è dovuto a delle caratteristiche proprie dell’età. I bambini hanno rispetto agli adulti un più alto grado di metabolismo basale con conseguente maggior produzione di calore per Kg di peso corporeo. Nei più piccoli, l’esposizione a troppo calore può rapidamente portare a disidratazione e stress renale, anche senza sintomi evidenti. La superficie corporea più ampia rispetto al peso corporeo  e conseguente maggiore assorbimento di calore dall’ambiente e una sudorazione ancora poco efficiente contribuiscono a una maggiore vulnerabilità. I rischi aumentano nei neonati, nei bambini molto attivi e in caso di esposizioni prolungate. Una protezione efficace e una consapevolezza del rischio non è solo una buona abitudine: è una misura clinica di prevenzione fondamentale. Disidratazione e stress renale: un legame poco conosciuto Quando fa caldo, il corpo perde liquidi e sali minerali essenziali. Se questi non vengono reintegrati, i reni – deputati al filtraggio del sangue e alla regolazione dei sali – vanno in difficoltà. Nei bambini, una perdita anche moderata di liquidi può ridurre il volume del sangue circolante, diminuendo l’apporto di ossigeno e nutrienti ai reni. Questo può causare un temporaneo calo della funzionalità renale, con rischio di insufficienza acuta nei casi più severi. Quali sono i segnali di allerta per questo rischio? Urine molto concentrate o scarse, stanchezza insolita, febbre non spiegata, irritabilità. È fondamentale riconoscere questi sintomi precocemente e agire con una buona idratazione e, se necessario, una valutazione specialistica. Caldo e bambini: quali sono i segnali da tenere d’occhio? Nei bambini, lo stress da calore può iniziare in modo silenzioso ma progredire rapidamente. Alcuni dei segnali più frequenti includono: È fondamentale riconoscere questi sintomi precocemente e agire con una buona idratazione e, se necessario, una valutazione specialistica. Nei lattanti, anche una fontanella più infossata può essere un segno di disidratazione. Poiché i bambini spesso non riescono a esprimere il proprio disagio, è compito degli adulti vigilare con attenzione. Se il bambino appare poco reattivo o lamenta un malessere generico dopo l’esposizione al sole, è bene sospettare un possibile stress termico. Le 5 regole d’oro per prevenire lo stress da calore Una protezione adeguata consente ai bambini di godersi l’estate in sicurezza. Ecco cosa fare: Queste semplici accortezze sono raccomandate anche dalle linee guida della Società Italiana di Pediatria e possono prevenire il 90% dei casi di disidratazione legata al caldo. Quando è necessario consultare lo specialista? Alcuni segnali richiedono particolare attenzione, soprattutto se si protraggono per più di 24–48 ore: In questi casi, è utile rivolgersi a un nefrologo pediatra per escludere un possibile coinvolgimento renale. Cosa valuta lo specialista? Il consulto specialistico può includere: Individuare precocemente uno squilibrio renale consente di intervenire in modo mirato e prevenire complicazioni, soprattutto nei mesi più caldi. Conclusione Il benessere dei reni comincia dai piccoli segnaliIn estate, anche un lieve malessere può nascondere un sovraccarico per i reni ancora immaturi dei più piccoli. Prestare attenzione ai sintomi e agire con tempestività significa proteggerli oggi e prevenire problemi domani. Il benessere dei reni comincia dai piccoli segnali Un controllo tempestivo può fare la differenza. Ascolta i segnali del corpo, affidati a chi li sa leggere! Nefrologia pediatrica – Aventino Medical Group

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Che tipo di pelle hai? Scopri la protezione solare più adatta a te

A cura della Dott.ssa Marta Grimaldi, dermatologa presso l’Aventino Medical Group, Roma Proteggere la pelle dal sole parte dalla conoscenza Sai davvero scegliere la protezione solare giusta per la tua pelle?Molte persone si affidano solo al numero sull’etichetta – l’SPF – pensando che sia sufficiente per proteggersi. Ma la difesa più efficace comincia da una domanda chiave: che tipo di pelle hai? Ogni pelle reagisce in modo diverso al sole: sono tutti fattori che influenzano il rischio di danni cutanei. A Roma, ad esempio, l’intensità dei raggi UV è particolarmente alta da aprile a settembre, rendendo fondamentale una strategia su misura. In questo articolo scoprirai: evitando eritemi, invecchiamento precoce e, nei casi più gravi, tumori della pelle. Fototipo: cos’è e perché è fondamentale Conosci davvero la reazione della tua pelle al sole? Il fototipo è una classificazione dermatologica che si basa su due elementi fondamentali: Secondo la scala di Fitzpatrick, esistono sei fototipi: Questa classificazione è utile per guidare la scelta del solare:Un fototipo I ha bisogno di SPF 50+ tutto l’anno, mentre un fototipo IV può scegliere SPF 30 nei mesi meno intensi. Attenzione: anche le pelli scure (fototipo V e VI) possono accumulare danni solari invisibili nel tempo. Come capire il tuo fototipo? Osserva questi quattro elementi: Qual’è la protezione solare giusta per te? Non basta l’SPF: serve una strategia integrata per ogni età e situazione Oltre al fototipo, età e contesto ambientale giocano un ruolo cruciale nella scelta della protezione solare più adatta. Ad esempio: > A Roma, nei mesi estivi, l’esposizione ai raggi UV può essere intensa. Serve una strategia combinata, che includa: Per chi ha la pelle reattiva o soffre di dermatiti, sono preferibili solari minerali, senza profumi né conservanti. Consigli pratici: Hai già scelto la protezione giusta? Ecco perché i controlli sono fondamentali Prevenzione e terapie per i danni da sole Una corretta protezione solare parte dalla conoscenza della propria pelle, ma non si esaurisce nella scelta del prodotto giusto. È importante controllare periodicamente la salute cutanea, soprattutto in presenza di nei, discromie o cambiamenti della pelle dopo l’esposizione solare. Attraverso una valutazione specialistica, è possibile: Se sono già presenti segni di fotodanneggiamento – come cheratosi attiniche, macchie solari, pelle ispessita o rughe profonde – si possono adottare terapie mirate, tra cui: Agire precocemente è essenziale per mantenere la pelle sana nel tempo e prevenire evoluzioni più gravi, come i tumori cutanei. Conclusione Proteggi oggi la pelle che vorrai domaniIl sole può essere un grande alleato per la salute, ma solo se ci si espone con consapevolezza.  Conoscere il proprio fototipo e seguire una routine personalizzata è il modo più efficace per prevenire danni cutanei, sia estetici che medici.  Prenditi cura della tua pelle, ogni giornoVuoi sapere qual è la protezione solare più adatta a te? Parla con il tuo dermatologo di fiducia.Dermatologia – Aventino Medical Group

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Tempo all’aperto: un regalo per i bambini e per la famiglia

A cura della Dott.ssa Catherine Marie Stainier Benoit, Pediatra e Neonatologa, Direttrice Sanitaria dell’Aventino Medical Group, Roma Aria, luce e libertà: gli ingredienti dello sviluppo infantile “Muoversi all’aperto è essenziale per i più piccoli,” spiega la Dott.ssa Catherine Stainier. Favorisce lo sviluppo, migliora il sonno e rafforza le difese immunitarie. Ma è anche un’occasione per le famiglie di vivere momenti sereni insieme. Secondo l’American Academy of Pediatrics, almeno un’ora al giorno di attività all’aria aperta favorisce lo sviluppo motorio, la coordinazione e la socializzazione. L’esposizione alla luce naturale stimola la produzione di vitamina D, fondamentale per ossa forti e un sistema immunitario sano. A Roma, i bambini possono beneficiare di una varietà di ambienti stimolanti: dai giardini del Celio ai viali alberati di Villa Borghese. Il gioco libero: un diritto che educa Il tempo all’aperto permette ai bambini di inventare, esplorare, osservare e rischiare in sicurezza. Il gioco non strutturato in spazi naturali sviluppa creatività, autonomia e competenze emotive. Le ricerche condotte dall’Università di Cambridge mostrano come il gioco spontaneo migliori la capacità di concentrazione e riduca i livelli di stress nei bambini in età prescolare e scolare. Ma non è solo una questione emotiva: il gioco libero a contatto con la natura stimola attivamente le capacità cognitive. Studi condotti in ambito neuropsicologico dimostrano che i bambini che giocano regolarmente in ambienti verdi sviluppano migliori funzioni esecutive, ovvero quelle abilità mentali che permettono di pianificare, risolvere problemi, gestire il tempo e resistere alle distrazioni. L’assenza di strutture fisse e regole predefinite spinge i più piccoli a prendere decisioni autonome, negoziare con gli altri e adattarsi a stimoli imprevisti. Questo tipo di apprendimento esperienziale è fondamentale per la crescita armonica del cervello, e getta le basi per una futura capacità di apprendimento e autonomia nella vita quotidiana. A Roma, aree verdi come il Parco della Caffarella o il Giardino di Monte Oppio offrono spazi in cui lasciar correre corpo e immaginazione. Tempo condiviso: benefici per tutta la famiglia Trascorrere del tempo all’aria aperta non fa bene solo ai bambini. Le passeggiate in famiglia, le gite in bicicletta, i picnic nei parchi rafforzano il legame genitori-figli, abbassano il livello di cortisolo negli adulti e migliorano l’umore generale. In città, creare piccole routine settimanali – come una passeggiata serale nel quartiere, un gioco nel parco dopo la scuola o una domenica in una villa storica – aiuta a costruire abitudini sane e condivise. Inoltre, i bambini che vedono gli adulti attivi all’aperto tendono a imitarli, interiorizzando il valore del movimento. Attività da fare insieme: movimento, natura e socialità Ogni età ha le sue attività ideali. Per i più piccoli: rincorrersi sul prato, raccogliere foglie, saltare tra le pozzanghere. Per i più grandi: cacce al tesoro urbane, escursioni leggere, giochi di squadra. Le famiglie più dinamiche possono partecipare a eventi sportivi all’aperto o unirsi a gruppi di genitori e bambini per passeggiate organizzate, yoga in famiglia o laboratori verdi. A Roma esistono molte realtà che promuovono il movimento all’aperto come forma di benessere collettivo. Bastano un po’ di curiosità e una borraccia d’acqua. Conclusione Il tempo all’aperto è un regalo semplice ma potentissimo per la salute dei bambini e per l’armonia familiare. In una città come Roma, ricca di verde e di storia, ogni occasione può trasformarsi in un’esperienza educativa e affettiva. Coltivare questa abitudine significa costruire ricordi, promuovere la salute e rafforzare i legami, un passo dopo l’altro. Prenditi cura della salute del tuo bambino Il tempo libero può diventare un’occasione preziosa per la crescita. Se desideri approfondire l’argomento, puoi parlarne con il tuo pediatra di fiducia. Pediatria – Aventino Medical Group

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Benessere donna a Roma: muoviti, vivi, splendi!

A cura del Dott. Nico Naumann, Ginecologo presso l’Aventino Medical Group, Roma Il corpo femminile in movimento: un percorso in evoluzione “L’attività fisica è un dono prezioso in ogni fase della vita,” afferma il Dott. Nico Naumann. Il corpo femminile è dinamico, cambia con l’età, con gli ormoni, con le esperienze della vita. Proprio per questo, l’esercizio non è solo salute fisica, ma uno strumento di consapevolezza e adattamento. Secondo l’American College of Obstetricians and Gynecologists (ACOG), il movimento regolare migliora la salute cardiovascolare, l’equilibrio ormonale, il tono muscolare e la salute ossea, oltre a ridurre i sintomi della sindrome premestruale, dell’endometriosi e della menopausa. A Roma, tra parchi e ville storiche, ogni donna può trovare uno spazio per prendersi cura di sé. Adolescenti e giovani: costruire forza, fiducia e relazioni Durante l’adolescenza e la giovinezza, l’attività fisica contribuisce alla formazione della massa ossea, previene la dismenorrea e migliora l’autostima. Discipline come il nuoto, la danza, la corsa o lo yoga aiutano a sviluppare coordinazione, controllo corporeo e resilienza mentale. Gli sport di gruppo come la pallavolo, il basket o il calcio femminile favoriscono la socializzazione e rafforzano l’identità personale. Per le giovani che amano la competizione, le attività con obiettivi chiari e progressi misurabili possono migliorare la motivazione e la disciplina. È importante evitare l’eccesso: allenamenti troppo intensi o associati a restrizioni alimentari possono compromettere il ciclo mestruale e la salute riproduttiva. A Roma, i Parchi e le  pista ciclabili sono perfetti per attività leggere e non competitive. Età fertile: armonizzare ormoni, umore e spirito di squadra Tra i 25 e i 45 anni, lo sport diventa uno strumento potente per gestire stress, regolarizzare il ciclo e migliorare la fertilità. Attività aerobiche a bassa intensità (come la camminata veloce o il pilates), unite a esercizi di tonificazione, contribuiscono a ridurre i sintomi dell’ovaio policistico (PCOS) e migliorano la sensibilità insulinica. Gli sport di squadra, come il tennis,  la pallacanestro o i corsi fitness, favoriscono il senso di appartenenza e la motivazione costante. Per chi è attratta dalla sfida sportiva, competizioni amatoriali o programmi a obiettivi possono diventare un’occasione per esprimere sé stesse. Secondo uno studio del Journal of Women’s Health, l’esercizio regolare ha effetti positivi anche sull’umore e sulla libido. Roma, con i suoi percorsi tra arte e natura, offre scenari ideali per prendersi una pausa e muoversi con piacere e costanza. Menopausa e oltre: salute ossea, relazioni e vitalità Dopo i 50 anni, la priorità si sposta sulla prevenzione della sindrome metabolica, delle malattie cardio-vascolari e dell’osteoporosi. Camminare ogni giorno, sollevare pesi leggeri, fare esercizi in acqua o ballare sono attività indicate per rafforzare muscoli e ossa, migliorare la postura e stimolare la produzione di endorfine. I corsi di ginnastica dolce, acquagym o balli di gruppo non solo sono efficaci dal punto di vista fisico, ma promuovono la socializzazione e l’autonomia. Chi ha un’indole più competitiva può trarre beneficio da discipline come il nordic walking a cronometro o le camminate sportive organizzate. La riduzione degli estrogeni può favorire ansia, insonnia e affaticamento: il movimento regolare agisce come una terapia naturale. Il Parco degli Acquedotti o i sentieri panoramici del Gianicolo rappresentano luoghi sicuri e motivanti per restare attive in ogni stagione. Conclusione Il movimento e l’attività fisica dovrebbe accompagnare  le donne in ogni tappa della vita. A Roma, il dialogo tra storia, natura e bellezza può diventare il sottofondo ideale per un’attività fisica che nutre il corpo e sostiene l’equilibrio interiore. La cosa più importante è scegliere con rispetto: il tipo di sport, la frequenza, l’intensità devono rispecchiare i bisogni di ciascuna, non le mode. In gruppo o da sole, con spirito competitivo o rilassato, ogni donna può trovare il proprio modo di muoversi con piacere e sicurezza. Prenditi cura del tuo benessere ginecologico Scopri di più sulla salute femminile e sui servizi di ginecologia presso Ginecologia – Aventino Medical Group

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Il movimento riduce stress e ansia? Attività fisica e benessere mentale a Roma

A cura della Dott.ssa Delia Lenzi, Neurologa presso l’Aventino Medical Group, Roma Camminare nella bellezza: una terapia naturale per la mente “Muoversi in questa città significa respirare storia e bellezza,” afferma la Dott.ssa Delia Lenzi. Non si tratta solo di un invito al relax: camminare tra i pini secolari dell’Aventino o accanto alle acque lente del Tevere può attivare aree cerebrali coinvolte nella regolazione emotiva. Ricerche condotte dal dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Princeton hanno dimostrato che l’attività fisica in ambienti naturali inibisce l’iperattività della corteccia prefrontale mediale, spesso iperattiva nei disturbi d’ansia. Inoltre, l’esposizione a stimoli visivi armoniosi – come la luce filtrata tra i cipressi o i colori pastello delle facciate romane – stimola il sistema parasimpatico, favorendo uno stato di calma e presenza mentale. Movimento e neurochimica dell’equilibrio emotivo L’effetto anti-stress del movimento non si limita al rilascio delle classiche “molecole della felicità”. Studi pubblicati su Nature Neuroscience evidenziano come l’attività aerobica regolare moduli i livelli di BDNF (fattore neurotrofico cerebrale), una proteina essenziale per la sopravvivenza dei neuroni e per la plasticità sinaptica. Questa modulazione è cruciale per ridurre l’iperattivazione dell’amigdala, centro nervoso della paura. Inoltre, camminare o correre aiuta a regolare il ritmo circadiano e la qualità del sonno, due fattori spesso compromessi in chi soffre di ansia cronica. Roma, grazie alla sua alternanza di piena e vuota, di silenzio e suono, diventa un laboratorio ideale per ripristinare questi ritmi. Attività fisica come strategia cognitiva Non tutti gli esercizi fisici producono lo stesso effetto sul sistema nervoso. La ricerca del King’s College di Londra ha identificato che le attività che richiedono attenzione al corpo e allo spazio – come il pilates, il nordic walking o il pattinaggio – attivano la corteccia insulare e i gangli della base, migliorando l’integrazione tra stimoli corporei ed emozioni. L’effetto è particolarmente marcato quando l’attività è svolta in modo non competitivo, con l’obiettivo di “sentire” più che “prestare”. Luoghi come Villa Celimontana o il Giardino di Sant’Alessio sono perfetti per praticare questo tipo di movimento consapevole, anche in piccoli gruppi. Verso una nuova igiene mentale: il movimento come abitudine Introdurre il movimento nel quotidiano è un gesto culturale, oltre che terapeutico. In tempi di iperconnessione e carichi cognitivi costanti, muoversi permette al cervello di decostruire gli stimoli superflui e rigenerare la capacità attentiva. È un’“igiene mentale” accessibile, sostenibile e misurabile. L’Università di Stanford ha sviluppato il concetto di “aesthetic walking”: passeggiate a ritmo libero in ambienti esteticamente appaganti, che migliorano creatività e stabilità emotiva. Roma, con la sua stratificazione millenaria e i suoi scorci inattesi, è il luogo ideale per trasformare l’attività motoria in una forma quotidiana di rigenerazione. Conclusione Il movimento, se praticato in modo consapevole, non è solo un alleato contro stress e ansia, ma diventa una strategia quotidiana per coltivare equilibrio interiore, resilienza e lucidità. Roma, città complessa e affascinante, offre infinite possibilità per rendere ogni passo un atto di cura per la mente. Non servono grandi imprese: bastano costanza, attenzione e il desiderio di ascoltarsi, un passo alla volta. Prenditi cura della tua salute neurologica Ti riconosci in alcuni segnali di stress mentale o agitazione emotiva? I nostri specialisti in neurologia possono aiutarti a individuare percorsi di benessere personalizzati. Scopri i servizi di neurologia dell’Aventino Medical Group: Neurologia – Aventino Medical Group