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Congiuntivite allergica
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Congiuntivite allergica: come proteggere gli occhi?

A cura del Dott. Andrea De Arcangelis, Oculista presso l’Aventino Medical Group, Roma Introduzione Gli occhi arrossati e lacrimanti dopo una passeggiata a Villa Borghese o lungo il Tevere potrebbero essere un segnale di congiuntivite allergica. Questa condizione colpisce milioni di persone, in particolare durante la primavera, quando i pollini e altri allergeni ambientali aumentano esponenzialmente. Ma quali sono le cause di questa reazione e come possiamo proteggere i nostri occhi? Scopriamo insieme i sintomi, le strategie di prevenzione e le terapie disponibili. Cos’è la congiuntivite allergica? La congiuntivite allergica è un’infiammazione della congiuntiva, la sottile membrana che riveste la parte anteriore dell’occhio e l’interno delle palpebre. Questa reazione si verifica quando il sistema immunitario reagisce in modo eccessivo a sostanze innocue, come pollini, acari della polvere, peli di animali o sostanze chimiche presenti nell’aria. Sintomi principali: ●     Arrossamento oculare ●     Lacrimazione abbondante ●     Prurito intenso ●     Sensazione di corpo estraneo negli occhi ●     Gonfiore delle palpebre Cause e fattori di rischio Le cause principali della congiuntivite allergica includono: ●     Polline: il principale responsabile delle allergie stagionali. ●     Acari della polvere: presenti tutto l’anno, ma più intensi in ambienti chiusi. ●     Peli di animali: cani, gatti e altri animali domestici possono scatenare reazioni allergiche. ●     Fumo e inquinamento: irritanti ambientali che aggravano i sintomi allergici. ●     Cosmetici e prodotti chimici: alcune sostanze contenute nei trucchi o nei detergenti possono provocare reazioni allergiche oculari. Diagnosi e test allergologici Per una diagnosi accurata è fondamentale consultare un oculista o un allergologo. Gli esami più utilizzati includono: ●     Test cutanei (Prick Test): permette di identificare gli allergeni responsabili. ●     Dosaggio delle IgE specifiche: analisi del sangue che rileva la presenza di anticorpi allergici. ●     Test di provocazione congiuntivale: applicazione diretta di una piccola quantità di allergene nell’occhio per valutare la reazione. Strategie di prevenzione Per ridurre l’esposizione agli allergeni e prevenire la congiuntivite allergica, si possono adottare alcune strategie: ●     Indossare occhiali da sole: proteggono gli occhi dagli allergeni trasportati dal vento. ●     Evitare di strofinarsi gli occhi: il contatto con mani sporche può peggiorare l’irritazione. ●     Utilizzare lacrime artificiali: aiutano a eliminare gli allergeni dall’occhio. ●     Tenere le finestre chiuse durante la stagione dei pollini. ●     Lavare frequentemente il viso e i capelli per rimuovere il polline accumulato. Trattamenti disponibili I trattamenti variano in base alla gravità dei sintomi e comprendono: ●     Colliri antistaminici: alleviano il prurito e riducono l’infiammazione. ●     FANS e corticosteroidi: indicati nei casi più severi per ridurre l’infiammazione oculare. ●     Decongestionanti oculari: riducono il gonfiore, ma devono essere usati con cautela. ●     Immunoterapia specifica: utile per chi soffre di allergie persistenti, aiuta a desensibilizzare il sistema immunitario. Quando consultare un medico? Se i sintomi persistono per più di una settimana o peggiorano nonostante i trattamenti, è consigliato consultare uno specialista. La congiuntivite allergica può essere confusa con altre patologie oculari, come le infezioni batteriche o la sindrome dell’occhio secco. Conclusione La congiuntivite allergica è una condizione fastidiosa, ma gestibile con le giuste precauzioni e trattamenti. Se hai notato che i tuoi occhi diventano rossi e lacrimano alla prima folata di vento primaverile, non ignorarlo: potrebbe essere il momento di consultare uno specialista. All’Aventino Medical Group siamo pronti ad aiutarti a vedere il mondo con occhi più sereni – prenota una visita e torna a goderti le passeggiate senza pensieri! 👉 Per approfondire, ti invitiamo a visitare la pagina di Oculistica, quella sull’Allergologia e la pagina dedicata alla Pediatria dell’Aventino Medical Group.

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Pelle e allergie: che legame c’è?

A cura del Dott. Luigi Cornacchia, Dermatologo presso l’Aventino Medical Group, Roma Introduzione Orticaria, dermatiti, prurito: la pelle è spesso il primo organo a manifestare un’allergia. Questo perché funge da barriera protettiva tra il corpo e l’ambiente esterno, reagendo immediatamente a sostanze potenzialmente irritanti o sensibilizzanti. Ma quali sono gli allergeni più comuni a Roma? E come proteggere la pelle quando si viaggia in climi diversi? Scopriamo insieme i fattori di rischio, i sintomi e le strategie per mantenere la pelle sana e protetta.  Allergie cutanee: quando e perché si manifestano? Le allergie cutanee sono reazioni del sistema immunitario a sostanze che normalmente non sarebbero dannose. Quando la pelle entra in contatto con un allergene, si scatena una risposta infiammatoria che può causare sintomi fastidiosi come prurito, arrossamento, gonfiore o eruzioni cutanee. Le reazioni possono comparire immediatamente o dopo alcune ore, a seconda del tipo di allergia. Sintomi più comuni: Gli allergeni più comuni a Roma Roma, con il suo clima mediterraneo, presenta una serie di allergeni ambientali che possono scatenare reazioni cutanee. Tra i più diffusi troviamo: Proteggere la pelle in climi diversi Viaggiare e cambiare ambiente può essere un fattore scatenante per le allergie cutanee, poiché la pelle si trova ad affrontare nuove condizioni climatiche e agenti irritanti. Diagnosi e test allergologici Se si sospetta un’allergia cutanea, è fondamentale rivolgersi a un dermatologo per una diagnosi accurata. Tra gli esami più utilizzati troviamo: Trattamenti e strategie preventive Il trattamento delle allergie cutanee dipende dalla causa scatenante e dalla gravità della reazione. Tra le soluzioni più efficaci troviamo: Conclusione Le allergie cutanee possono essere fastidiose, ma con la giusta prevenzione e un trattamento mirato è possibile controllarle efficacemente. Se noti reazioni insolite sulla tua pelle, prenota una visita dermatologica presso l’Aventino Medical Group: troveremo insieme la soluzione migliore per te! 😊

Quali-sono-le-cure-puiu-efficaci-per-le-allergie-primaverili
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Quali sono le cure più efficaci per le allergie primaverili?

A cura della Dott.ssa Megon Bresciani, Allergologa presso l’Aventino Medical Group a Roma Con l’arrivo della primavera, milioni di persone soffrono di allergie stagionali causate principalmente dai pollini. I sintomi come starnuti, congestione nasale, prurito agli occhi e difficoltà respiratorie possono compromettere la qualità della vita. Ma quali sono le cure più efficaci per affrontare la primavera senza disagi? Tra antistaminici, spray nasali, rimedi naturali e strategie ambientali, esistono diverse soluzioni per alleviare i sintomi. Tuttavia, l’unico trattamento che agisce sulla causa dell’allergia è l’immunoterapia specifica. Scopriamo insieme quali sono le migliori opzioni terapeutiche disponibili.  Farmaci per il controllo delle allergie primaverili Per chi soffre di riniti allergiche e congiuntiviti stagionali, esistono farmaci efficaci che possono ridurre notevolmente i sintomi: L’uso combinato di questi trattamenti, sotto controllo medico, permette di gestire meglio la sintomatologia primaverile.  Rimedi naturali e strategie quotidiane Oltre ai farmaci, esistono accorgimenti che possono ridurre l’esposizione agli allergeni e migliorare la qualità della vita: Immunoterapia: l’unica cura che agisce sulla causa L’immunoterapia allergenica specifica è l’unico trattamento in grado di modificare la risposta immunitaria del paziente agli allergeni. Questo approccio consiste nella somministrazione progressiva di piccole dosi di allergene per indurre una tolleranza nel tempo. È indicata per: I benefici dell’immunoterapia sono duraturi e possono ridurre significativamente la necessità di farmaci antiallergici.  Conclusione Affrontare la primavera senza disagi è possibile combinando farmaci, strategie preventive e trattamenti a lungo termine come l’immunoterapia.  🌿 Vuoi saperne di più sulle allergie stagionali e su come affrontarle al meglio? Visita la nostra pagina dedicata all’Allergologia per scoprire tutti i servizi offerti e prenotare una visita con uno dei nostri specialisti. All’Aventino Medical Group siamo al tuo fianco per aiutarti a vivere la primavera con serenità! 🌸

Il microbioma intestinale e la salute digestiva
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Il microbioma intestinale e la salute digestiva: un equilibrio essenziale per il benessere

A cura del Dott. Fabio Zannoni, gastroenterologo presso l’Aventino Medical Group, Roma Introduzione Il microbioma intestinale è un ecosistema complesso di miliardi di batteri e altri microrganismi che vivono nel nostro tratto gastrointestinale. Questo universo microscopico svolge un ruolo cruciale nella digestione, nella sintesi di vitamine e nel mantenimento dell’equilibrio del sistema immunitario. Secondo gli ultimi studi, un microbioma sano favorisce la biodiversità microbica, riducendo il rischio di disbiosi e prevenendo disturbi gastrointestinali come la sindrome dell’intestino irritabile (IBS) e le malattie infiammatorie intestinali. Il ruolo chiave del microbioma nella salute digestiva Un intestino sano non è solo una questione di buona digestione, ma anche di salute generale. Il microbioma intestinale svolge numerose funzioni essenziali: ●     Digestione e assorbimento dei nutrienti: aiuta a scomporre le fibre e a produrre acidi grassi a catena corta, fondamentali per l’energia e il metabolismo. ●     Sintesi di vitamine: alcune specie batteriche producono vitamina K e vitamine del gruppo B, essenziali per molte funzioni biologiche. ●     Regolazione del sistema immunitario: circa il 70% delle cellule immunitarie risiede nell’intestino, dove il microbioma svolge un ruolo cruciale nella modulazione delle risposte immunitarie. ●     Protezione contro i patogeni: una flora intestinale equilibrata funge da barriera contro batteri nocivi e agenti infettivi. ●     Influenza sulla salute mentale: l’asse intestino-cervello regola aspetti cognitivi ed emotivi, influenzando ansia, depressione e stress. Disbiosi intestinale: sintomi e conseguenze Il 70% delle cellule immunitarie si trova nell’intestino. Il microbioma agisce come una vera e propria barriera contro gli agenti patogeni che vengono a contatto col nostro apparato digerente. Il microbioma stimola costantemente la risposta immunitaria permettendo che tolleri la presenza dei suoi microrganismi, riconoscendoli come alleati non dannosi. La disbiosi intestinale si verifica quando l’equilibrio tra i batteri buoni e quelli patogeni viene alterato. Le cause più comuni includono alimentazione scorretta, stress, abuso di antibiotici e sedentarietà. Alcuni segnali tipici di un microbioma squilibrato sono: ●     Gonfiore addominale e gas ●     Diarrea o stitichezza cronica ●     Malassorbimento dei nutrienti e affaticamento ●     Dolori addominali ricorrenti ●     Disturbi dell’umore e ansia Un microbioma alterato è associato a condizioni patologiche come sindrome dell’intestino irritabile (IBS), morbo di Crohn, colite ulcerosa, obesità e diabete di tipo 2.  Le malattie infiammatorie croniche dell’intestino (IBD) – insieme alla sindrome dell’intestino irritabile e all’enterocolite infettiva o l’intolleranza ai cibi allergizzanti – sono state associate ad alterazioni del microbioma, un’aumentata permeabilità intestinale e una minore diversità delle relative specie microbiche. Questi fenomeni sono provocati da alterazioni sia genetiche sia del microbioma. Gli inibitori di pompa protonica o PPI, classe di farmaci tra le più usate nel trattamento di patologie e disturbi legati al reflusso gastroesofageo e/o all’eccesso di produzione di acidi gastrici, alterano il microbioma orale, oltre che quello intestinale. Come migliorare e mantenere un microbioma intestinale sano Un’adeguata alimentazione e stile di vita sono fondamentali per garantire un microbioma equilibrato. Ecco alcune strategie efficaci: 🔹 Seguire una dieta ricca di fibre prebiotiche Alcuni alimenti favoriscono la crescita di batteri benefici, tra cui: ●     Prebiotici: presenti in aglio, cipolla, porri, asparagi, banana e legumi. ●     Probiotici: yogurt, kefir, miso, kimchi e crauti fermentati. ●     Polifenoli: contenuti in tè verde, cacao, mirtilli e olio d’oliva, promuovono la diversità microbica. Evitare alimenti ultraprocessati Zuccheri raffinati, dolcificanti artificiali e grassi trans favoriscono la proliferazione di batteri dannosi, alterando l’equilibrio intestinale. Praticare attività fisica regolare L’esercizio fisico moderato contribuisce alla biodiversità del microbioma Limitare l’uso di antibiotici non necessari L’abuso di antibiotici distrugge la flora intestinale benefica. Se necessario, dopo una terapia antibiotica è utile integrare la dieta con probiotici. Microbioma intestinale e altre specializzazioni mediche Il microbioma non influisce solo sulla digestione, ma interagisce con molte altre aree della medicina: ●     Gastroenterologia: IBS, malattia di Crohn, colite ulcerosa. ●     Immunologia: risposta immunitaria, malattie autoimmuni. ●     Endocrinologia: obesità, diabete e sindrome metabolica. ●     Neurologia e salute mentale: ansia, depressione e stress cronico. Come può essere diagnosticata la disbiosi? Prima di tutto vanno presi con attenzione i sintomi riferiti dal paziente. Poi vanno valutati gli esami ematochimici e delle feci  ,eventualmente con test piu’ specifici per l’infiammazione e test per la celiachia. L’esame ecografico delle anse intestinali  e la Entero RMN permettono  una valutazione molto attendibile dell’ intestino, necessitando pero’ di un operatore specializzato in tale tipo di procedure. La colonscopia permette poi eventualmente di osservare e se necessario bioptizzare la mucosa del colon e di individuare ed asportare eventuali polipi adenomatosi riconosciuti come lesioni precancerose. Domande frequenti (FAQ) sul microbioma intestinale Quali sono i segnali di un microbioma in equilibrio? Un intestino sano si manifesta con una digestione regolare, assenza di gonfiore e buona qualità del sonno. Quali alimenti danneggiano il microbioma? Alimenti processati, zuccheri raffinati e dolcificanti artificiali possono alterare la flora intestinale. I probiotici sono davvero efficaci? Sì, ma devono essere assunti con ceppi specifici adatti alle esigenze individuali. È sempre consigliabile consultare uno specialista. Quanto tempo ci vuole per riequilibrare il microbioma? I miglioramenti possono essere visibili dopo 2-4 settimane di cambiamenti nello stile di vita. Conclusione Mantenere un microbioma intestinale sano è fondamentale per la salute digestiva e generale. Attraverso una dieta equilibrata, attività fisica regolare e una corretta gestione dello stress, possiamo migliorare la nostra salute intestinale e prevenire numerose patologie. Presso l’Aventino Medical Group a Roma, il nostro team di gastroenterologi offre visite specialistiche in sede, da remoto e a domicilio per garantire un’assistenza personalizzata e completa. Per maggiori informazioni o per prenotare una visita con il Dott. Fabio Zannoni, visita la sua pagina qui.

Microbioma e salute ginecologica
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Microbioma e salute ginecologica: l’importanza dell’equilibrio della flora batterica

A cura della Dott.ssa Giorgia Soreca, ginecologa presso l’Aventino Medical Group, Roma Introduzione Il microbioma vaginale svolge un ruolo essenziale nella salute ginecologica, influenzando la prevenzione delle infezioni e il benessere generale della donna. Il delicato equilibrio tra lattobacilli e altri microrganismi benefici permette di proteggere l’ambiente vaginale da patogeni e infiammazioni. Studi recenti dimostrano che fattori come l’alimentazione, l’igiene intima e l’uso di antibiotici possono alterare la flora batterica, aumentando il rischio di disturbi come vaginosi, candidosi e infezioni urinarie. Il ruolo del microbioma vaginale nella salute femminile Il microbioma vaginale è costituito principalmente da batteri benefici, tra cui i lattobacilli, che producono acido lattico e mantengono il pH vaginale tra 3,8 e 4,5. Questo ambiente acido è fondamentale per: Disbiosi vaginale: cause e sintomi Quando il microbioma vaginale si altera, si parla di disbiosi, una condizione che favorisce la proliferazione di batteri patogeni. Le cause principali includono: I sintomi più comuni della disbiosi includono: Come preservare un microbioma vaginale sano Mantenere un microbioma equilibrato è possibile attraverso semplici accorgimenti legati allo stile di vita, all’alimentazione e alla cura intima. Seguire una dieta ricca di probiotici e prebiotici Un’alimentazione sana aiuta a mantenere l’equilibrio della flora batterica. Consuma: Evitare prodotti aggressivi per l’igiene intima Praticare rapporti sessuali protetti L’uso del profilattico riduce il rischio di infezioni sessualmente trasmissibili e protegge l’equilibrio del microbioma vaginale. Evitare l’uso eccessivo di antibiotici e farmaci antimicotici Se necessario, supporta il trattamento con probiotici vaginali o orali per favorire il ripristino della flora batterica. Microbioma e salute ginecologica in diverse fasi della vita Il microbioma vaginale subisce variazioni nel corso della vita della donna: Domande frequenti (FAQ) sul microbioma vaginale Quali sono i segnali di un microbioma vaginale sano?Un microbioma in equilibrio si manifesta con assenza di prurito, secrezioni fisiologiche normali e nessun odore sgradevole. Quali sono gli alimenti migliori per la salute ginecologica?Alimenti ricchi di probiotici (yogurt, kefir), fibre e acidi grassi Omega-3 aiutano a rafforzare il microbioma. Gli antibiotici alterano il microbioma vaginale?Sì, riducono i lattobacilli, favorendo la crescita di patogeni. È utile assumere probiotici specifici dopo una terapia antibiotica. Come posso riequilibrare il microbioma dopo una candidosi?Seguire una dieta a basso contenuto di zuccheri e ricca di fermenti lattici aiuta a ristabilire l’equilibrio. I probiotici vaginali sono efficaci?Sì, soprattutto in caso di infezioni ricorrenti o dopo una terapia antibiotica. Conclusione Preservare il microbioma vaginale è essenziale per la salute ginecologica e il benessere femminile. Un’alimentazione equilibrata, un’igiene adeguata e l’uso consapevole di antibiotici possono ridurre il rischio di infezioni e mantenere una flora batterica sana. Presso l’Aventino Medical Group a Roma, offriamo visite ginecologiche specialistiche in sede, da remoto e a domicilio per garantire un’assistenza personalizzata. Per maggiori informazioni o per prenotare una visita con la Dott.ssa Giorgia Soreca, visita la sua pagina qui.

Come mantenere un microbiota sana
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Come mantenere un microbioma sano: strategie per il benessere intestinale

A cura della Dott.ssa Gabriella Nataloni, specialista in Medicina Interna presso l’Aventino Medical Group, Roma Introduzione Il microbioma intestinale è un ecosistema complesso che gioca un ruolo cruciale nella regolazione della salute metabolica, immunitaria e cardiovascolare. In medicina interna, l’equilibrio del microbioma è sempre più considerato un fattore determinante nella prevenzione e gestione di patologie croniche, tra cui diabete, sindrome metabolica e disturbi infiammatori intestinali. “Evitare antibiotici non necessari, gestire lo stress e adottare un’alimentazione equilibrata sono strategie fondamentali,” spiega la Dott.ssa Gabriella Nataloni. “L’analisi del microbioma potrebbe diventare un’innovativa strategia preventiva in medicina personalizzata, consentendo trattamenti più mirati per le patologie croniche.” Microbioma e medicina interna: un legame essenziale Un microbioma intestinale sano non solo favorisce la digestione, ma è strettamente correlato alla salute metabolica e cardiovascolare. Studi recenti hanno evidenziato che un’alterazione del microbioma può contribuire a: Strategie per un microbioma sano in medicina interna 1. Adottare un’alimentazione mirata alla regolazione metabolica Una dieta equilibrata può supportare la funzione intestinale e prevenire complicazioni metaboliche: 2. Controllare l’uso di farmaci Gli antibiotici e gli inibitori di pompa protonica (IPP) possono alterare la flora intestinale, riducendo la diversità microbica. In medicina interna è essenziale: 3. Gestire lo stress e promuovere il sonno Il microbioma è strettamente connesso all’asse ipotalamo-ipofisi-surrene. Tecniche di gestione dello stress come la meditazione e una corretta igiene del sonno possono ridurre le infiammazioni intestinali e migliorare la salute cardiovascolare. 4. Monitorare il microbioma con esami specifici Nuove tecnologie permettono di analizzare la composizione batterica intestinale per identificare squilibri associati a patologie croniche. I test del microbioma potrebbero essere integrati nella pratica della medicina interna per: Domande frequenti (FAQ) 1. Qual è il legame tra microbioma e resistenza all’insulina? Studi recenti hanno evidenziato che un microbioma alterato può produrre metaboliti pro-infiammatori che influenzano la sensibilità insulinica, aumentando il rischio di diabete. 2. Gli antibiotici possono causare problemi metabolici? Sì, l’uso eccessivo di antibiotici può alterare la flora intestinale, riducendo batteri benefici coinvolti nel metabolismo dei lipidi e del glucosio. 3. Quali test possono aiutare a valutare il microbioma? Esistono test di sequenziamento del DNA batterico che permettono di analizzare la composizione del microbioma e individuare eventuali squilibri. 4. Il microbioma influisce sulla salute cardiovascolare? Sì, alcuni batteri intestinali influenzano la produzione di composti che possono contribuire allo sviluppo dell’aterosclerosi. 5. Cosa posso fare per migliorare il mio microbioma? Segui una dieta ricca di fibre, riduci il consumo di zuccheri raffinati e gestisci lo stress attraverso tecniche di rilassamento. Collegamenti con altre specializzazioni e istituzioni Un microbioma sano è fondamentale non solo per la medicina interna, ma interagisce con molte altre specializzazioni mediche. Presso l’Aventino Medical Group, collaboriamo con specialisti di: Collaborazioni con enti e istituzioni autorevoli Per garantire una gestione ottimale della salute intestinale, ci basiamo su linee guida e studi provenienti da istituzioni scientifiche riconosciute, tra cui: Conclusione Un microbioma sano è un elemento chiave per il benessere generale, con un impatto che va oltre la digestione, influenzando anche la salute metabolica e cardiovascolare. Adottare uno stile di vita equilibrato, con un’alimentazione varia, la gestione dello stress e un uso consapevole dei farmaci, può contribuire a prevenire disturbi cronici e favorire una migliore qualità della vita. Approfondire il ruolo del microbioma con il supporto di specialisti può essere utile per comprendere meglio il proprio stato di salute e adottare strategie personalizzate di prevenzione e benessere.

Nutrizione e microbioma
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Nutrizione e microbioma: il legame tra alimentazione e salute intestinale

A cura della Dott.ssa Marta Martinelli, Biologa Nutrizionista presso l’Aventino Medical Group, Roma Introduzione Il microbioma intestinale è un ecosistema complesso di diversi microrganismi che gioca un ruolo fondamentale all’interno del nostro organismo. La sua composizione è fortemente influenzata dall’alimentazione e regola processi fisiologici essenziali per il benessere generale dell’organismo. Un microbioma sano è associato ad una buona digestione, un forte sistema immunitario ed anche al buon umore. Al contrario, un microbioma squilibrato, favorisce infiammazione cronica, obesità, diabete, insonnia e malumore. Presso l’Aventino Medical Group a Roma, il nostro team di nutrizionisti e specialisti offre consulenze personalizzate per supportare i pazienti nel migliorare la salute intestinale attraverso una dieta equilibrata e consapevole. Il ruolo del microbioma intestinale nel metabolismo e nella salute Come professionista della nutrizione, aiuto i miei pazienti a comprendere l’importanza del microbioma intestinale, costituito da miliardi di microrganismi che svolgono funzioni essenziali per il corpo umano, tra cui: ●     Regolazione del metabolismo: influenza l’estrazione di energia dagli alimenti e il deposito di grassi. ●     Assorbimento dei nutrienti: favorisce la digestione degli alimenti e dalla digestione delle fibre, produce acidi grassi a catena corta tra cui l’acido butirrico che ci protegge da infiammazioni e neoplasie intestinali. ●     Regolazione del sistema immunitario: modula la risposta infiammatoria e protegge dalle infezioni. ●     Comunicazione intestino-cervello: grazie al suo sistema nervoso enterico, l’intestino è in grado di comunicare direttamente ed in modo bidirezionale con il sistema nervoso centrale. Inoltre, il microbioma intestinale influenza il cervello attraverso i sistemi endocrino, immunologico e metabolico producendo molecole che sono in grado di determinare, in parte, il modo in cui il sistema nervoso si sviluppa, matura, invecchia e si mantiene in equilibrio. Alimentazione e microbioma: quali cibi favoriscono l’equilibrio batterico? Una dieta ricca di nutrienti specifici può sostenere un microbioma sano e prevenire squilibri che portano a disturbi metabolici e infiammatori. Ecco alcuni gruppi alimentari fondamentali: Alimenti ricchi di fibre Le fibre alimentari agiscono come prebiotici, nutrendo i batteri benefici dell’intestino. Fonti importanti di fibre sono: ●     Verdure a foglia verde (spinaci, cavoli, bietole) ●     Legumi (ceci, lenticchie, fagioli) ●     Frutta fresca e secca (mele, pere, noci) ●     Cereali integrali (avena, quinoa, farro)   Polifenoli: potenti alleati del microbioma I polifenoli sono composti vegetali con proprietà antiossidanti che favoriscono la crescita di batteri benefici e riducono l’infiammazione. Si trovano in: ●     Frutti di bosco (mirtilli, lamponi, ribes) ●     Tè verde ●     Olio extravergine di oliva ●     Spezie (curcuma, zenzero, cannella) Probiotici: li troviamo negli alimenti fermentati I probiotici sono batteri vivi che arricchiscono la flora intestinale, migliorandone l’equilibrio. Fonti naturali di probiotici sono: ●     Yogurt e kefir ●     Formaggi stagionati ●     Miso e tempeh ●     Kombucha Effetti di una dieta squilibrata sul microbioma Una dieta ricca di zuccheri raffinati, cibi ultra-processati e povera di fibre può portare a una disbiosi intestinale, caratterizzata da: ●     Infiammazione cronica: aumenta il rischio di malattie autoimmuni e cardiovascolari. ●     Aumento di peso e insulino-resistenza: altera la regolazione del metabolismo e ci predispone al diabete ed altre patologie croniche. ●     Disturbi dell’umore e del sonno: un microbioma in disequilibrio potrebbe determinare la produzione di citochine pro-infiammatorie responsabili dell’insonnia e del malumore. Strategie per migliorare il microbioma con la nutrizione ●     Seguire una dieta varia e ricca di fibre e polifenoli. ●     Evitare cibi industriali ricchi di zuccheri e grassi saturi. ●     Consumare cibi fermentati per ottenere benefici dai probiotici in essi contenuti. ●     Bere abbastanza acqua per favorire il transito intestinale. ●     Mantenere uno stile di vita attivo, poiché l’esercizio fisico supporta la diversità microbica. Collegamenti con altre discipline e istituzioni Un microbioma sano non solo influisce sulla digestione, ma ha un impatto su numerose altre discipline mediche, tra cui: ●     Psicologia e Psichiatria: il microbioma intestinale è coinvolto nella produzione di neurotrasmettitori come la serotonina e il GABA, influenzando l’umore e il benessere mentale. ●     Immunologia: una flora intestinale equilibrata aiuta a modulare la risposta immunitaria, riducendo il rischio di malattie autoimmuni e infiammatorie. ●     Cardiologia: alcuni batteri intestinali possono contribuire alla salute cardiovascolare regolando il metabolismo dei grassi e dei livelli di colesterolo. Per approfondire il legame tra nutrizione e salute intestinale, puoi consultare fonti autorevoli come: ●     Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) –https://www.who.int/ ●     National Institutes of Health (NIH) –https://www.nih.gov/ ●     Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) –https://www.sinu.it/ Domande frequenti sul microbioma intestinale 1. Quali sono i sintomi di un microbioma alterato? I sintomi più comuni includono gonfiore, problemi digestivi, intolleranze alimentari, affaticamento, mal di testa e disturbi dell’umore. 2. Quali cibi peggiorano la salute del microbioma? Alimenti ricchi di zuccheri raffinati, cibi ultra-processati, grassi saturi e un consumo eccessivo di alcol possono compromettere la diversità batterica intestinale. 3. Quanto tempo ci vuole per migliorare il microbioma con la dieta? I cambiamenti possono avvenire in poche settimane seguendo una dieta personalizzata e ricca di fibre, probiotici e alimenti naturali. 4. Gli integratori di probiotici sono davvero efficaci? Sì, in molti casi possono essere utili, ma è sempre meglio ricevere una consulenza specialistica per scegliere il prodotto più adatto insieme ad un’alimentazione adeguata. Conclusione Un microbioma sano è fondamentale per il benessere fisico e mentale. Attraverso una corretta alimentazione e uno stile di vita equilibrato, possiamo supportare la salute intestinale e prevenire numerose patologie. Come nutrizionista, mi impegno ad aiutare i miei pazienti a comprendere l’importanza del microbioma e ad adottare strategie nutrizionali mirate per migliorare il loro stato di salute. Se desideri ricevere una consulenza personalizzata, sono disponibile per valutazioni nutrizionali  incentrate sul tuo benessere. Per maggiori informazioni o per prenotare un appuntamento, visita la pagina della dottoressa Martinelli.

Il microbiota nei bambini
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Il microbioma nei bambini: un elemento cruciale per la salute

A cura della Dott.ssa Paola Groff, pediatra presso l’Aventino Medical Group, Roma Il microbioma è un argomento di studio che riveste molta importanza al giorno d’oggi anche in pediatria poiché gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo del sistema immunitario e metabolico nei primi anni di vita. Cosa è il microbioma? Si definisce microbioma “l’insieme di microrganismi simbiotici che coesistono con l’organismo umano senza danneggiarlo”.Il microbioma è un sistema complesso, con un elevato grado di diversità, ed è formato da oltre mille specie di batteri.L’insieme dei microrganismi che vanno a comporre il microbioma intestinale, in passato chiamato flora intestinale, svolge un ruolo di fondamentale importanza soprattutto per lo sviluppo del sistema immunitario del neonato, agendo come barriera contro i patogeni (virus/batteri/funghi).La sua alterazione, chiamata disbiosi, può causare numerose malattie come allergie, asma, eczema, malattie infiammatorie intestinali, alterazioni metaboliche, obesità, diabete.I PRIMI 1000 GIORNI DI VITA, che comprendono il periodo gestazionale e i primi due anni di vita, sono importanti oltre che per la crescita e lo sviluppo del bambino anche per la formazione del microbioma.Lo sviluppo del microbioma avviene fin dalla nascita ed è influenzato da molti fattori quali il tipo di parto (naturale o cesareo), il tipo di allattamento (allattamento al seno o con latte artificiale), il tipo di alimentazione,l’utilizzo di prebiotici e probiotici, i trattamenti farmacologici, in particolare gli antibiotici, le malattie, l’ambiente circostante.Il tratto gastrointestinale del neonato è considerato sterile e, dopo la nascita, comincia ad essere colonizzato da molti microbi che andranno a costituire un microbioma completamente nuovo. In particolare durante il parto vaginale il microbioma della madre può essere uno dei principali elementi che influenzano il microbioma del neonato. Cosa sono i probiotici e i prebiotici? Secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità(OMS) i probiotici sono “microrganismi vivi che, se somministrati in adeguate quantità, apportano un beneficio alla salute dell’ospite che li riceve”.Negli esseri umani i probiotici più comunemente utilizzati sono batteri del genere Lactobacillus o Bifidobacterium.I prebiotici sono sostanze non digeribili che favoriscono la crescita e l’attività dei batteri benefici. Perchè è importante il latte materno? Il latte materno ha un importante ruolo nello sviluppo del microbioma in età neonatale.L’organizzazione mondiale della sanità (OMS) consiglia di continuare ad allattare esclusivamente al seno per i primi sei mesi di vita e, dopo l’introduzione di alimenti complementari,fino a due anni o più.Il latte materno ha una composizione estremamente complessa, ricca di elementi sia protettivi che nutritivi. Esso contiene centinaia di specie batteriche non patogene e con effetto benefico per il neonato, come Bifidobatteri e Lattobacilli.Il latte materno contiene inoltre una grande quantità di elementi nutrizionali, gli oligosaccaridi HMO non digeribili, che promuovono lo sviluppo di specifici batteri intestinali. Gli oligosaccaridi sono definiti come un particolare tipo di prebiotico, un importante substrato che favorisce la crescita e l’attività dei batteri benefici limitando la crescita di quelli patogeni.Si stima che il latte materno contenga 10^6 e 10^9 (unità formanti colonia) per ml di probiotici benefici capaci di modulare direttamente la risposta immunitaria.I neonati allattati al seno acquisiscono un microbioma semplice e stabile fin dalla prima e seconda settimana di vita.In caso di impossibilità di allattamento materno, l’utilizzo di latte artificiale con una composizione molto simile a quella del latte materno, ma con caratteristiche diverse pur se addizionato con probiotici e prebiotici come i fruttooligosaccaridi (FOS) e i galatto-oligosaccaridi (GOS), porta alla formazione di un microbioma vario ma meno stabile. Come cambia il microbioma durante lo svezzamento? Lo svezzamento è definito dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) come “il processo che inizia quando il latte materno da solo non è più sufficiente a soddisfare le esigenze nutrizionali dei lattanti, e quindi è necessaria l’introduzione di alimenti solidi e liquidi insieme al latte stesso”.Quando il bambino comincia ad introdurre i primi alimenti solidi, nuovi micro e macronutrienti vanno a influenzare il microbioma.I progressivi cambiamenti nelle abitudini alimentari fanno sì che, all’età di tre anni circa, un bambino abbia un microbioma intestinale simile a quello di un adulto rappresentato prevalentemente dalle specie Bacteroidetes e Firmicutes.Una introduzione graduale e bilanciata degli alimenti aiuta a diversificare il microbioma, migliorando la digestione e la risposta immunitaria.In particolare la DIETA MEDITERRANEA, bilanciata e varia, ricca di fibre alimentari, con un giusto apporto di grassi, proteine e carboidrati, con frutta e verdura freschi, legumi e cereali integrali, basso contenuto di zuccheri raffinati e cibi ultra processati, ha la capacità di influenzare la composizione del microbioma con un impatto positivo sulla salute. I benefici di tale dieta sono dovuti principalmente alla presenza di fibre alimentari presenti in alimenti come legumi, verdure, frutta e cereali.Una dieta bilanciata e varia, da iniziare dopo un periodo di allattamento esclusivo al seno di circa 6 mesi, aiuta a prevenire lo sviluppo delle allergie alimentari, dell’asma e della rinite allergica.Oltre alle abitudini alimentari,gli studi scientifici ci dicono che anche la presenza di fratelli nella stessa famiglia, le condizioni di vita, il precoce contatto con gli allergeni ambientali hanno influenza sulla composizione del microbioma. Una eccessiva igiene ambientale limita l’esposizione ai microrganismi benefici necessari allo sviluppo del sistema immunitario. Conclusioni Il microbioma intestinale è un elemento essenziale per la salute del bambino e il suo corretto sviluppo. Attraverso l’allattamento al seno, una dieta equilibrata e varia, l’esposizione graduale ai batteri ambientali, è possibile favorire un microbioma sano fin dai primi mesi di vita. La Dr.ssa Paola Groff, pediatra presso l’Aventino Medical Group, è disponibile per consulenze pediatriche personalizzate per valutare la salute del tuo bambino.

Come proteggere i bambini dai malanni invernali
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Come proteggere i bambini dai malanni di stagione

Febbraio 2025, articolo a cura della Dott.ssa Cristina Mascolo, pediatra presso l’Aventino Medical Group Con l’arrivo delle stagioni fredde, proteggere i bambini dai malanni di stagione diventa una delle principali preoccupazioni per i genitori. Raffreddori, sindromi influenzali e infezioni respiratorie sono inevitabili nei mesi invernali, ma esistono molte strategie che possono aiutarci a ridurre il rischio e a mantenere i nostri figli in salute. Come pediatra dell’Aventino Medical Group, mi trovo spesso a rispondere a queste domande, offrendo consigli pratici e personalizzati alle famiglie che si rivolgono al nostro centro.Situato nel cuore di Roma, il nostro poliambulatorio si distingue non solo per l’elevata professionalità, ma anche per la capacità di accogliere pazienti internazionali. Parliamo italiano e inglese, e molti di noi conoscono anche il francese, lo spagnolo o il tedesco, offrendo supporto sia alle famiglie locali che a turisti ed expat che cercano un punto di riferimento medico nella Capitale. 1. Evitare luoghi troppo affollati ed eccessivi sbalzi di temperatura Uno degli aspetti più importanti è prestare attenzione a luoghi chiusi molto affollati, come centri commerciali, dove è più probabile incontrare persone che veicolano virus.Al contrario, è consigliabile adottare uno stile di vita sano, portando i bambini a passeggiare e giocare al parco anche con le basse temperature, purché siano ben coperti.A Roma, le giornate invernali possono essere miti, ma le serate decisamente fredde, per cui è bene vestire i bambini a strati per evitare sia il freddo che il surriscaldamento. 2. Promuovere una dieta equilibrata Un’alimentazione sana è fondamentale. Assicurarsi che i bambini consumino frutta e verdura di stagione, come arance, kiwi, broccoli e carote, è essenziale per garantire il giusto apporto di vitamine, in particolare la vitamina C.Inoltre, supplementare la vitamina D è fondamentale alle nostre latitudini, sia per ossa più forti sia per il suo ruolo immunomodulante.Una dieta equilibrata aiuta non solo a prevenire le infezioni, ma anche a favorire un recupero più rapido in caso di malattia. 3. Somministrare i vaccini raccomandati La vaccinazione è uno degli strumenti più efficaci per proteggere i bambini dalle malattie infettive, come l’influenza stagionale.Nel nostro centro, collaboro con un team di pediatri qualificati – tra cui: Garantiamo una somministrazione sicura dei vaccini e offriamo consulenze approfondite alle famiglie. La vaccinazione non solo protegge i più piccoli, ma contribuisce anche a ridurre la diffusione delle malattie nella comunità. 4. Gestire le patologie respiratorie persistenti Alcuni malanni di stagione, come tosse persistente, naso congestionato con congiuntivite non secretiva o dermatite atopica, possono indicare un’allergia sottostante.In questi casi, è fondamentale consultare un allergologo per effettuare test specifici (come i prick test) e intervenire con il trattamento adeguato.Per maggiori informazioni sui servizi disponibili, è possibile visitare la nostra sezione dedicata all’Allergologia. 5. Monitorare le problematiche otorinolaringoiatriche La presenza di catarro persistente può causare complicanze, come l’otite catarrale, che può portare a dolore e temporanea riduzione dell’udito.Questi casi richiedono una diagnosi precisa da parte di un otorino, che può proporre trattamenti specifici per una rapida risoluzione.Per approfondire, potete consultare la nostra sezione dedicata all’Otorinolaringoiatria. 6. Lavare frequentemente le mani Il lavaggio delle mani è una delle strategie più semplici ma efficaci per prevenire i contagi.Insegniamo ai bambini a lavarsi le mani con acqua e sapone, soprattutto: In alternativa, un gel disinfettante può essere una valida opzione. Domande frequenti (FAQ) 1. Quali sono i metodi migliori per prevenire i malanni di stagione nei bambini?La prevenzione si basa su una combinazione di buone pratiche quotidiane: evitare luoghi affollati, garantire un’alimentazione equilibrata ricca di vitamine, somministrare i vaccini raccomandati e insegnare ai bambini l’importanza dell’igiene delle mani. Inoltre, vestirli a strati aiuta a proteggerli dagli sbalzi di temperatura. 2. È utile portare i bambini all’aperto anche in inverno?Sì, far giocare i bambini all’aria aperta, anche nei mesi freddi, aiuta a rafforzare il loro sistema immunitario. L’importante è coprirli adeguatamente e garantire che non sudino eccessivamente per evitare sbalzi di temperatura. 3. Come posso capire se una tosse persistente è dovuta a un’allergia?Se la tosse si accompagna a naso chiuso cronico, congiuntivite non secretiva o dermatite atopica, potrebbe trattarsi di una reazione allergica. In questi casi, è consigliabile una visita allergologica per eseguire test specifici, come i prick test, e individuare il trattamento più adatto. 4. Quando è necessario consultare un otorinolaringoiatra?Se il bambino presenta catarro persistente che provoca dolore alle orecchie o difficoltà uditive, potrebbe trattarsi di otite catarrale. Un consulto con uno specialista in otorinolaringoiatria può aiutare a individuare la causa del problema e scegliere la terapia più adeguata. Conclusione Proteggere i bambini dai malanni di stagione richiede un approccio basato su prevenzione, attenzione all’alimentazione e corretta gestione delle infezioni. Adottare misure semplici, come il lavaggio delle mani, l’abbigliamento adeguato e la vaccinazione, permette di ridurre il rischio di malattie e migliorare la salute generale dei più piccoli.Per approfondire argomenti come la prevenzione delle malattie infantili, le allergie o le patologie otorinolaringoiatriche, visita le sezioni dedicate all’Allergologia, alla Pediatria e all’Otorinolaringoiatria sul nostro sito.

La pelle soffre col freddo Cause, Sintomi e Rimedi per Proteggerla in Inverno
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La pelle soffre col freddo? Cause, sintomi e rimedi per proteggerla in inverno

Febbraio 2025, articolo a cura della Dott.ssa Marta Grimaldi, dermatologa presso l’Aventino Medical Group. Con l’arrivo del freddo, la pelle è sottoposta a numerosi stress che possono comprometterne la salute. Il vento, le basse temperature e gli sbalzi termici possono danneggiare la barriera cutanea, causando secchezza, arrossamenti e screpolature. Ma come possiamo prenderci cura della pelle durante l’inverno? In questo articolo esploreremo come il freddo influisce sulla pelle, i sintomi più comuni, i consigli per la prevenzione e i migliori rimedi per mantenerla sana. Perché il freddo danneggia la pelle? La pelle è protetta da un sottile strato chiamato film idrolipidico, composto da acqua e lipidi. Questo strato ha il compito di mantenere l’idratazione e proteggere la pelle dagli agenti esterni. Con il freddo, questa barriera naturale si indebolisce, portando a diversi problemi: Sintomi della pelle danneggiata dal freddo I segnali che indicano che la pelle sta soffrendo sono chiari e spesso fastidiosi. Ecco i sintomi più comuni: Se questi sintomi non vengono trattati adeguatamente, possono portare a infiammazione e conseguenze più serie Chi è più a rischio? Alcune persone sono particolarmente vulnerabili agli effetti negativi del freddo sulla pelle. Tra queste: Perché la pelle soffre di più in inverno? Oltre al freddo, ci sono altri fattori che contribuiscono al deterioramento della pelle durante l’inverno: Come prevenire i danni alla pelle causati dal freddo Proteggere la pelle in inverno è essenziale per evitare fastidi e complicazioni. Ecco i migliori consigli per prendersene cura: Rimedi per la pelle secca in inverno Se la pelle è già danneggiata, segui questi rimedi per favorire la guarigione: La pelle e il collegamento con altre specializzazioni mediche La salute della pelle riflette spesso lo stato di salute generale dell’organismo. Ecco alcune specializzazioni che possono collaborare con i dermatologi: Presso l’Aventino Medical Group adottiamo un approccio multidisciplinare, integrando le competenze di diversi specialisti per offrire una cura completa e personalizzata. Domande Frequenti (FAQ) sulla Pelle e il Freddo 📌 Perché la pelle diventa più secca in inverno?Il freddo riduce la produzione di sebo, causando una carenza di lipidi che trattengono l’umidità. Inoltre, il riscaldamento degli ambienti interni riduce l’umidità, aumentando la disidratazione cutanea. 📌 Quali sono le zone più colpite dal freddo?Le zone più sensibili ai danni del freddo sono viso, mani e labbra, poiché sono più esposte agli agenti atmosferici e hanno una barriera cutanea più sottile. 📌 Quali ingredienti scegliere nelle creme per proteggere la pelle?Per mantenere la pelle idratata e protetta, è consigliabile scegliere prodotti contenenti acido ialuronico, ceramidi, burro di karité, urea e pantenolo, che aiutano a ripristinare la barriera cutanea e a trattenere l’idratazione. 📌 Il freddo può peggiorare patologie della pelle come dermatite o psoriasi?Sì, dermatite atopica, eczema e psoriasi tendono a peggiorare in inverno a causa della secchezza cutanea e della riduzione della barriera protettiva naturale. È importante usare creme emollienti e adottare una routine di skincare adeguata. 📌 Bisogna usare la protezione solare anche in inverno?Sì, i raggi UV possono danneggiare la pelle anche nelle giornate fredde o nuvolose, soprattutto in montagna o in presenza di neve, che riflette fino all’80% dei raggi solari. 📌 Come prevenire le screpolature sulle mani e sulle labbra?È fondamentale idratare frequentemente con creme nutrienti, indossare guanti per proteggere le mani e applicare balsami labbra ricchi di oli e burri naturali per prevenire la secchezza. Conclusione: Proteggere la Pelle in Inverno per un Benessere Completo Il freddo rappresenta una sfida per la salute della pelle, ma con una corretta prevenzione e idratazione, è possibile proteggerla dagli effetti negativi delle basse temperature. Utilizzare prodotti emollienti, mantenere una corretta idratazione e proteggersi dagli sbalzi termici sono strategie essenziali per evitare secchezza, irritazioni e screpolature. Prestare attenzione alla pelle non significa solo migliorarne l’aspetto estetico, ma anche tutelarne la funzione di barriera protettiva contro agenti esterni e patologie cutanee. Se i sintomi persistono o si aggravano, è consigliabile rivolgersi a un dermatologo per individuare il trattamento più adatto. 📌 Una pelle sana è il primo passo per il benessere generale: curarla in inverno aiuta a mantenerla elastica, protetta e luminosa tutto l’anno.