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Il microbiota nei bambini
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Il microbioma nei bambini: un elemento cruciale per la salute

A cura della Dott.ssa Paola Groff, pediatra presso l’Aventino Medical Group, Roma Il microbioma è un argomento di studio che riveste molta importanza al giorno d’oggi anche in pediatria poiché gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo del sistema immunitario e metabolico nei primi anni di vita. Cosa è il microbioma? Si definisce microbioma “l’insieme di microrganismi simbiotici che coesistono con l’organismo umano senza danneggiarlo”.Il microbioma è un sistema complesso, con un elevato grado di diversità, ed è formato da oltre mille specie di batteri.L’insieme dei microrganismi che vanno a comporre il microbioma intestinale, in passato chiamato flora intestinale, svolge un ruolo di fondamentale importanza soprattutto per lo sviluppo del sistema immunitario del neonato, agendo come barriera contro i patogeni (virus/batteri/funghi).La sua alterazione, chiamata disbiosi, può causare numerose malattie come allergie, asma, eczema, malattie infiammatorie intestinali, alterazioni metaboliche, obesità, diabete.I PRIMI 1000 GIORNI DI VITA, che comprendono il periodo gestazionale e i primi due anni di vita, sono importanti oltre che per la crescita e lo sviluppo del bambino anche per la formazione del microbioma.Lo sviluppo del microbioma avviene fin dalla nascita ed è influenzato da molti fattori quali il tipo di parto (naturale o cesareo), il tipo di allattamento (allattamento al seno o con latte artificiale), il tipo di alimentazione,l’utilizzo di prebiotici e probiotici, i trattamenti farmacologici, in particolare gli antibiotici, le malattie, l’ambiente circostante.Il tratto gastrointestinale del neonato è considerato sterile e, dopo la nascita, comincia ad essere colonizzato da molti microbi che andranno a costituire un microbioma completamente nuovo. In particolare durante il parto vaginale il microbioma della madre può essere uno dei principali elementi che influenzano il microbioma del neonato. Cosa sono i probiotici e i prebiotici? Secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità(OMS) i probiotici sono “microrganismi vivi che, se somministrati in adeguate quantità, apportano un beneficio alla salute dell’ospite che li riceve”.Negli esseri umani i probiotici più comunemente utilizzati sono batteri del genere Lactobacillus o Bifidobacterium.I prebiotici sono sostanze non digeribili che favoriscono la crescita e l’attività dei batteri benefici. Perchè è importante il latte materno? Il latte materno ha un importante ruolo nello sviluppo del microbioma in età neonatale.L’organizzazione mondiale della sanità (OMS) consiglia di continuare ad allattare esclusivamente al seno per i primi sei mesi di vita e, dopo l’introduzione di alimenti complementari,fino a due anni o più.Il latte materno ha una composizione estremamente complessa, ricca di elementi sia protettivi che nutritivi. Esso contiene centinaia di specie batteriche non patogene e con effetto benefico per il neonato, come Bifidobatteri e Lattobacilli.Il latte materno contiene inoltre una grande quantità di elementi nutrizionali, gli oligosaccaridi HMO non digeribili, che promuovono lo sviluppo di specifici batteri intestinali. Gli oligosaccaridi sono definiti come un particolare tipo di prebiotico, un importante substrato che favorisce la crescita e l’attività dei batteri benefici limitando la crescita di quelli patogeni.Si stima che il latte materno contenga 10^6 e 10^9 (unità formanti colonia) per ml di probiotici benefici capaci di modulare direttamente la risposta immunitaria.I neonati allattati al seno acquisiscono un microbioma semplice e stabile fin dalla prima e seconda settimana di vita.In caso di impossibilità di allattamento materno, l’utilizzo di latte artificiale con una composizione molto simile a quella del latte materno, ma con caratteristiche diverse pur se addizionato con probiotici e prebiotici come i fruttooligosaccaridi (FOS) e i galatto-oligosaccaridi (GOS), porta alla formazione di un microbioma vario ma meno stabile. Come cambia il microbioma durante lo svezzamento? Lo svezzamento è definito dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) come “il processo che inizia quando il latte materno da solo non è più sufficiente a soddisfare le esigenze nutrizionali dei lattanti, e quindi è necessaria l’introduzione di alimenti solidi e liquidi insieme al latte stesso”.Quando il bambino comincia ad introdurre i primi alimenti solidi, nuovi micro e macronutrienti vanno a influenzare il microbioma.I progressivi cambiamenti nelle abitudini alimentari fanno sì che, all’età di tre anni circa, un bambino abbia un microbioma intestinale simile a quello di un adulto rappresentato prevalentemente dalle specie Bacteroidetes e Firmicutes.Una introduzione graduale e bilanciata degli alimenti aiuta a diversificare il microbioma, migliorando la digestione e la risposta immunitaria.In particolare la DIETA MEDITERRANEA, bilanciata e varia, ricca di fibre alimentari, con un giusto apporto di grassi, proteine e carboidrati, con frutta e verdura freschi, legumi e cereali integrali, basso contenuto di zuccheri raffinati e cibi ultra processati, ha la capacità di influenzare la composizione del microbioma con un impatto positivo sulla salute. I benefici di tale dieta sono dovuti principalmente alla presenza di fibre alimentari presenti in alimenti come legumi, verdure, frutta e cereali.Una dieta bilanciata e varia, da iniziare dopo un periodo di allattamento esclusivo al seno di circa 6 mesi, aiuta a prevenire lo sviluppo delle allergie alimentari, dell’asma e della rinite allergica.Oltre alle abitudini alimentari,gli studi scientifici ci dicono che anche la presenza di fratelli nella stessa famiglia, le condizioni di vita, il precoce contatto con gli allergeni ambientali hanno influenza sulla composizione del microbioma. Una eccessiva igiene ambientale limita l’esposizione ai microrganismi benefici necessari allo sviluppo del sistema immunitario. Conclusioni Il microbioma intestinale è un elemento essenziale per la salute del bambino e il suo corretto sviluppo. Attraverso l’allattamento al seno, una dieta equilibrata e varia, l’esposizione graduale ai batteri ambientali, è possibile favorire un microbioma sano fin dai primi mesi di vita. La Dr.ssa Paola Groff, pediatra presso l’Aventino Medical Group, è disponibile per consulenze pediatriche personalizzate per valutare la salute del tuo bambino.

Come proteggere i bambini dai malanni invernali
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Come proteggere i bambini dai malanni di stagione

Febbraio 2025, articolo a cura della Dott.ssa Cristina Mascolo, pediatra presso l’Aventino Medical Group Con l’arrivo delle stagioni fredde, proteggere i bambini dai malanni di stagione diventa una delle principali preoccupazioni per i genitori. Raffreddori, sindromi influenzali e infezioni respiratorie sono inevitabili nei mesi invernali, ma esistono molte strategie che possono aiutarci a ridurre il rischio e a mantenere i nostri figli in salute. Come pediatra dell’Aventino Medical Group, mi trovo spesso a rispondere a queste domande, offrendo consigli pratici e personalizzati alle famiglie che si rivolgono al nostro centro.Situato nel cuore di Roma, il nostro poliambulatorio si distingue non solo per l’elevata professionalità, ma anche per la capacità di accogliere pazienti internazionali. Parliamo italiano e inglese, e molti di noi conoscono anche il francese, lo spagnolo o il tedesco, offrendo supporto sia alle famiglie locali che a turisti ed expat che cercano un punto di riferimento medico nella Capitale. 1. Evitare luoghi troppo affollati ed eccessivi sbalzi di temperatura Uno degli aspetti più importanti è prestare attenzione a luoghi chiusi molto affollati, come centri commerciali, dove è più probabile incontrare persone che veicolano virus.Al contrario, è consigliabile adottare uno stile di vita sano, portando i bambini a passeggiare e giocare al parco anche con le basse temperature, purché siano ben coperti.A Roma, le giornate invernali possono essere miti, ma le serate decisamente fredde, per cui è bene vestire i bambini a strati per evitare sia il freddo che il surriscaldamento. 2. Promuovere una dieta equilibrata Un’alimentazione sana è fondamentale. Assicurarsi che i bambini consumino frutta e verdura di stagione, come arance, kiwi, broccoli e carote, è essenziale per garantire il giusto apporto di vitamine, in particolare la vitamina C.Inoltre, supplementare la vitamina D è fondamentale alle nostre latitudini, sia per ossa più forti sia per il suo ruolo immunomodulante.Una dieta equilibrata aiuta non solo a prevenire le infezioni, ma anche a favorire un recupero più rapido in caso di malattia. 3. Somministrare i vaccini raccomandati La vaccinazione è uno degli strumenti più efficaci per proteggere i bambini dalle malattie infettive, come l’influenza stagionale.Nel nostro centro, collaboro con un team di pediatri qualificati – tra cui: Garantiamo una somministrazione sicura dei vaccini e offriamo consulenze approfondite alle famiglie. La vaccinazione non solo protegge i più piccoli, ma contribuisce anche a ridurre la diffusione delle malattie nella comunità. 4. Gestire le patologie respiratorie persistenti Alcuni malanni di stagione, come tosse persistente, naso congestionato con congiuntivite non secretiva o dermatite atopica, possono indicare un’allergia sottostante.In questi casi, è fondamentale consultare un allergologo per effettuare test specifici (come i prick test) e intervenire con il trattamento adeguato.Per maggiori informazioni sui servizi disponibili, è possibile visitare la nostra sezione dedicata all’Allergologia. 5. Monitorare le problematiche otorinolaringoiatriche La presenza di catarro persistente può causare complicanze, come l’otite catarrale, che può portare a dolore e temporanea riduzione dell’udito.Questi casi richiedono una diagnosi precisa da parte di un otorino, che può proporre trattamenti specifici per una rapida risoluzione.Per approfondire, potete consultare la nostra sezione dedicata all’Otorinolaringoiatria. 6. Lavare frequentemente le mani Il lavaggio delle mani è una delle strategie più semplici ma efficaci per prevenire i contagi.Insegniamo ai bambini a lavarsi le mani con acqua e sapone, soprattutto: In alternativa, un gel disinfettante può essere una valida opzione. Domande frequenti (FAQ) 1. Quali sono i metodi migliori per prevenire i malanni di stagione nei bambini?La prevenzione si basa su una combinazione di buone pratiche quotidiane: evitare luoghi affollati, garantire un’alimentazione equilibrata ricca di vitamine, somministrare i vaccini raccomandati e insegnare ai bambini l’importanza dell’igiene delle mani. Inoltre, vestirli a strati aiuta a proteggerli dagli sbalzi di temperatura. 2. È utile portare i bambini all’aperto anche in inverno?Sì, far giocare i bambini all’aria aperta, anche nei mesi freddi, aiuta a rafforzare il loro sistema immunitario. L’importante è coprirli adeguatamente e garantire che non sudino eccessivamente per evitare sbalzi di temperatura. 3. Come posso capire se una tosse persistente è dovuta a un’allergia?Se la tosse si accompagna a naso chiuso cronico, congiuntivite non secretiva o dermatite atopica, potrebbe trattarsi di una reazione allergica. In questi casi, è consigliabile una visita allergologica per eseguire test specifici, come i prick test, e individuare il trattamento più adatto. 4. Quando è necessario consultare un otorinolaringoiatra?Se il bambino presenta catarro persistente che provoca dolore alle orecchie o difficoltà uditive, potrebbe trattarsi di otite catarrale. Un consulto con uno specialista in otorinolaringoiatria può aiutare a individuare la causa del problema e scegliere la terapia più adeguata. Conclusione Proteggere i bambini dai malanni di stagione richiede un approccio basato su prevenzione, attenzione all’alimentazione e corretta gestione delle infezioni. Adottare misure semplici, come il lavaggio delle mani, l’abbigliamento adeguato e la vaccinazione, permette di ridurre il rischio di malattie e migliorare la salute generale dei più piccoli.Per approfondire argomenti come la prevenzione delle malattie infantili, le allergie o le patologie otorinolaringoiatriche, visita le sezioni dedicate all’Allergologia, alla Pediatria e all’Otorinolaringoiatria sul nostro sito.

La pelle soffre col freddo Cause, Sintomi e Rimedi per Proteggerla in Inverno
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La pelle soffre col freddo? Cause, sintomi e rimedi per proteggerla in inverno

Febbraio 2025, articolo a cura della Dott.ssa Marta Grimaldi, dermatologa presso l’Aventino Medical Group. Con l’arrivo del freddo, la pelle è sottoposta a numerosi stress che possono comprometterne la salute. Il vento, le basse temperature e gli sbalzi termici possono danneggiare la barriera cutanea, causando secchezza, arrossamenti e screpolature. Ma come possiamo prenderci cura della pelle durante l’inverno? In questo articolo esploreremo come il freddo influisce sulla pelle, i sintomi più comuni, i consigli per la prevenzione e i migliori rimedi per mantenerla sana. Perché il freddo danneggia la pelle? La pelle è protetta da un sottile strato chiamato film idrolipidico, composto da acqua e lipidi. Questo strato ha il compito di mantenere l’idratazione e proteggere la pelle dagli agenti esterni. Con il freddo, questa barriera naturale si indebolisce, portando a diversi problemi: Sintomi della pelle danneggiata dal freddo I segnali che indicano che la pelle sta soffrendo sono chiari e spesso fastidiosi. Ecco i sintomi più comuni: Se questi sintomi non vengono trattati adeguatamente, possono portare a infiammazione e conseguenze più serie Chi è più a rischio? Alcune persone sono particolarmente vulnerabili agli effetti negativi del freddo sulla pelle. Tra queste: Perché la pelle soffre di più in inverno? Oltre al freddo, ci sono altri fattori che contribuiscono al deterioramento della pelle durante l’inverno: Come prevenire i danni alla pelle causati dal freddo Proteggere la pelle in inverno è essenziale per evitare fastidi e complicazioni. Ecco i migliori consigli per prendersene cura: Rimedi per la pelle secca in inverno Se la pelle è già danneggiata, segui questi rimedi per favorire la guarigione: La pelle e il collegamento con altre specializzazioni mediche La salute della pelle riflette spesso lo stato di salute generale dell’organismo. Ecco alcune specializzazioni che possono collaborare con i dermatologi: Presso l’Aventino Medical Group adottiamo un approccio multidisciplinare, integrando le competenze di diversi specialisti per offrire una cura completa e personalizzata. Domande Frequenti (FAQ) sulla Pelle e il Freddo 📌 Perché la pelle diventa più secca in inverno?Il freddo riduce la produzione di sebo, causando una carenza di lipidi che trattengono l’umidità. Inoltre, il riscaldamento degli ambienti interni riduce l’umidità, aumentando la disidratazione cutanea. 📌 Quali sono le zone più colpite dal freddo?Le zone più sensibili ai danni del freddo sono viso, mani e labbra, poiché sono più esposte agli agenti atmosferici e hanno una barriera cutanea più sottile. 📌 Quali ingredienti scegliere nelle creme per proteggere la pelle?Per mantenere la pelle idratata e protetta, è consigliabile scegliere prodotti contenenti acido ialuronico, ceramidi, burro di karité, urea e pantenolo, che aiutano a ripristinare la barriera cutanea e a trattenere l’idratazione. 📌 Il freddo può peggiorare patologie della pelle come dermatite o psoriasi?Sì, dermatite atopica, eczema e psoriasi tendono a peggiorare in inverno a causa della secchezza cutanea e della riduzione della barriera protettiva naturale. È importante usare creme emollienti e adottare una routine di skincare adeguata. 📌 Bisogna usare la protezione solare anche in inverno?Sì, i raggi UV possono danneggiare la pelle anche nelle giornate fredde o nuvolose, soprattutto in montagna o in presenza di neve, che riflette fino all’80% dei raggi solari. 📌 Come prevenire le screpolature sulle mani e sulle labbra?È fondamentale idratare frequentemente con creme nutrienti, indossare guanti per proteggere le mani e applicare balsami labbra ricchi di oli e burri naturali per prevenire la secchezza. Conclusione: Proteggere la Pelle in Inverno per un Benessere Completo Il freddo rappresenta una sfida per la salute della pelle, ma con una corretta prevenzione e idratazione, è possibile proteggerla dagli effetti negativi delle basse temperature. Utilizzare prodotti emollienti, mantenere una corretta idratazione e proteggersi dagli sbalzi termici sono strategie essenziali per evitare secchezza, irritazioni e screpolature. Prestare attenzione alla pelle non significa solo migliorarne l’aspetto estetico, ma anche tutelarne la funzione di barriera protettiva contro agenti esterni e patologie cutanee. Se i sintomi persistono o si aggravano, è consigliabile rivolgersi a un dermatologo per individuare il trattamento più adatto. 📌 Una pelle sana è il primo passo per il benessere generale: curarla in inverno aiuta a mantenerla elastica, protetta e luminosa tutto l’anno.

Inverno senza malanni strategie per affrontare la stagione fredda in salute con un occhio alle malattie croniche
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Inverno senza malanni: strategie per affrontare la stagione fredda in salute con un occhio alle malattie croniche

Articolo a cura del Dott. Alessandro Cristaudo, specialista in Medicina Interna L’inverno è una stagione che può mettere a dura prova la salute, sia per chi convive con malattie croniche come diabete, cardiopatie o tumori, sia per chi, in generale, è più vulnerabile alle infezioni respiratorie tipiche di questo periodo. Raffreddori, influenze e altre patologie stagionali possono complicare queste condizioni preesistenti e mettere k.o. anche le persone in buona salute, ma con strategie mirate e buone pratiche è possibile affrontare i mesi più freddi con serenità. Terapie e controllo regolare Per chi vive con malattie croniche, assumere regolarmente le terapie è il primo passo per affrontare l’inverno in salute. Monitorare parametri come glicemia, pressione arteriosa o funzione tiroidea aiuta a prevenire complicazioni. Ad esempio, chi soffre di diabete deve prestare attenzione a non trascurare le dosi di insulina o altri farmaci, poiché un’infezione stagionale può alterare i livelli di zucchero nel sangue. Per ulteriori approfondimenti e consigli personalizzati sulla gestione delle malattie endocrine, è possibile consultare la sezione dedicata all’ endocrinologia del nostro sito. Prevenzione delle infezioni Le infezioni respiratorie sono più comuni in inverno e possono colpire tutti, non solo chi ha malattie croniche. Seguire queste buone pratiche aiuta a ridurre il rischio: Alimentazione e salute invernale Un’alimentazione equilibrata contribuisce a rafforzare il sistema immunitario. In inverno è utile aumentare il consumo di cibi ricchi di vitamina C (agrumi, kiwi, peperoni) e zinco (semi di zucca, legumi, noci), che aiutano l’organismo a combattere le infezioni. Anche una corretta idratazione del corpo oltre all’ utilizzo di umidificatori se necessario, è fondamentale, poiché l’aria fredda e secca tende a disidratare le mucose respiratorie. Chi desidera migliorare le proprie abitudini alimentari in base a specifiche esigenze può visitare la nostra sezione dedicata alla dietistica dietistica. L’influenza: perché non sottovalutarla L’influenza non è una semplice febbre. È una patologia che può avere complicazioni gravi, soprattutto per chi soffre di malattie croniche, anziani e persone con sistema immunitario compromesso. Oltre ai sintomi comuni, come febbre alta, dolori muscolari e tosse, l’influenza può aggravare condizioni preesistenti, come l’insufficienza cardiaca o il diabete, aumentando il rischio di ricovero. Consigli pratici: COVID-19: proteggersi anche in inverno Anche se la fase acuta della pandemia sembra superata, il COVID-19 continua a circolare, specialmente nei mesi invernali. Per chi soffre di malattie croniche, il COVID-19 può rappresentare un rischio maggiore, ma è importante ricordare che può colpire chiunque. Consigli pratici: Patologie respiratorie e impatto sulle malattie croniche L’inverno è spesso associato a un aumento di bronchiti, sinusiti e altre infezioni respiratorie. Queste patologie non solo colpiscono i polmoni, ma possono avere un impatto sistemico su chi convive con malattie croniche: Consultare regolarmente il medico e seguire le terapie personalizzate aiuta a prevenire queste complicazioni. Consigli utili anche per chi non ha patologie croniche Anche chi gode di buona salute dovrebbe adottare alcune precauzioni per evitare di ammalarsi durante l’inverno:  Domande frequenti (FAQ) 1. Perché è fondamentale vaccinarsi contro l’influenza ogni anno?Il virus dell’influenza cambia ogni stagione, e il vaccino aggiornato è l’unico strumento efficace per proteggersi dalle nuove varianti. È particolarmente raccomandato per anziani, persone con malattie croniche (come diabete, ipertensione e BPCO) e chi ha un sistema immunitario indebolito. 2. Il freddo può peggiorare le malattie croniche?Sì, l’esposizione a basse temperature può aggravare condizioni come diabete, ipertensione e malattie respiratorie. Il freddo aumenta il rischio di infezioni e può alterare la glicemia nei diabetici o causare vasocostrizione nei cardiopatici. Per ridurre i rischi, è essenziale proteggersi dagli sbalzi di temperatura, monitorare i parametri di salute e seguire con regolarità le terapie prescritte. 3. Quali sono le strategie migliori per rafforzare il sistema immunitario in inverno?Un sistema immunitario forte aiuta a prevenire infezioni stagionali come raffreddore, influenza e bronchite. Alcuni consigli utili includono: 4. Come riconoscere i segnali di un’infezione respiratoria grave?Se compaiono sintomi come febbre alta persistente, tosse con catarro scuro, difficoltà respiratorie o peggioramento di condizioni preesistenti come asma e BPCO, è importante consultare subito un medico. Un’attenzione tempestiva può prevenire complicazioni come polmoniti o riacutizzazioni delle malattie croniche. Conclusione Proteggere la propria salute durante l’inverno è possibile adottando strategie preventive e mantenendo uno stile di vita sano. La prevenzione passa attraverso vaccinazioni mirate, una corretta alimentazione, attività fisica regolare e il monitoraggio delle condizioni croniche. Seguendo queste buone pratiche, è possibile ridurre il rischio di infezioni stagionali e affrontare il freddo senza malanni. Per ulteriori approfondimenti su come gestire al meglio la stagione invernale con malattie croniche o esigenze specifiche, visita le sezioni dedicate all’endocrinologia, cardiologia e dietistica sul nostro sito.

Sinusite Cause, Sintomi, Prevenzione e Cure per un Respiro Libero
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Sinusite: cause, sintomi, prevenzione e cure per un respiro libero

Febbraio 2025, articolo a cura del Dott. Guido Coen Tirelli, otorinolaringoiatra presso l’Aventino Medical Group. I seni nasali e paranasali giocano un ruolo cruciale nella salute delle vie respiratorie, ma spesso diventano sede di infezioni che possono causare fastidi significativi. Tra queste, la sinusite è una delle condizioni più comuni, spesso sottovalutata ma in grado di influire notevolmente sulla qualità della vita. In questo articolo, esploreremo in dettaglio cos’è la sinusite, quali sono i sintomi, le cause, chi è più a rischio e come prevenirla e curarla. Cosa sono i seni nasali e paranasali? I seni nasali e paranasali sono cavità piene d’aria situate all’interno delle ossa del cranio e del volto. Sono rivestiti da una sottile mucosa e si collegano alle cavità nasali attraverso piccoli canali. I principali seni paranasali sono: Queste cavità hanno il compito di riscaldare e umidificare l’aria, alleggerire il cranio, produrre muco per filtrare polveri e agenti patogeni e amplificare la voce. Sintomi della sinusite: come riconoscerla? La sinusite può presentarsi con una varietà di sintomi, che spesso dipendono dalla durata e dalla gravità dell’infiammazione. I sintomi più comuni della sinusite includono: Questi sintomi possono durare pochi giorni (sinusite acuta) o persistere per settimane o mesi (sinusite cronica). Se riconoscete questi segnali, è importante consultare un medico per una diagnosi accurata. Come si sviluppa la sinusite? La sinusite si verifica quando i seni paranasali si infiammano o si infettano. Le principali cause includono: Chi è più a rischio? Alcuni fattori possono aumentare la probabilità di sviluppare una sinusite, tra cui: La stagionalità e la relazione con il raffreddore La sinusite è particolarmente comune in autunno e inverno, quando le infezioni virali delle vie respiratorie aumentano. Spesso si sviluppa come complicazione di un raffreddore non trattato, trasformandosi da semplice congestione nasale a un’infiammazione più seria. Come prevenire la sinusite Per evitare la sinusite, adottate alcune semplici precauzioni: Come trattare la sinusite? Le cure per la sinusite variano in base alla causa: La sinusite e il supporto multidisciplinare La sinusite spesso richiede un approccio multidisciplinare. Presso l’Aventino Medical Group, offriamo il supporto di diverse specialità: Domande Frequenti (FAQ) sulla Sinusite 📌 Quali sono i sintomi più comuni della sinusite?I sintomi principali includono congestione nasale, secrezioni dense (gialle o verdi), dolore o pressione al volto, mal di testa persistente, riduzione dell’olfatto, febbre, stanchezza e alitosi. In alcuni casi, può verificarsi anche una sensazione di pressione alle orecchie o mal d’orecchio. 📌 Come si distingue la sinusite virale da quella batterica?La sinusite virale è più comune e tende a risolversi spontaneamente in 7-10 giorni, mentre la sinusite batterica dura più a lungo e può causare sintomi più intensi, come febbre alta e secrezioni purulente persistenti. Se i sintomi peggiorano dopo 10 giorni o non migliorano, potrebbe essere necessaria una terapia antibiotica. 📌 Quali sono i rimedi per alleviare la sinusite a casa?Per la sinusite virale, è utile idratare le mucose con lavaggi nasali salini, usare decongestionanti, bere molti liquidi e riposare. L’uso di umidificatori e l’inalazione di vapore possono aiutare a ridurre l’infiammazione e il muco stagnante. 📌 Quando è necessario rivolgersi a uno specialista?È consigliato consultare un medico se i sintomi durano più di 10 giorni, peggiorano improvvisamente dopo un apparente miglioramento o si presentano frequentemente. In caso di sinusite cronica, un otorinolaringoiatra può valutare eventuali interventi per migliorare il drenaggio dei seni paranasali. 📌 La sinusite può diventare cronica?Sì, se l’infiammazione persiste per più di 12 settimane, si parla di sinusite cronica. Questa condizione può essere causata da allergie, deviazione del setto nasale, polipi nasali o infezioni batteriche ripetute. In alcuni casi, è necessario un trattamento specialistico o un intervento chirurgico. 📌 Esistono collegamenti tra la sinusite e altre condizioni mediche?Sì, la sinusite può essere aggravata o associata a allergie respiratorie, problemi dentali, reflusso gastroesofageo e malattie autoimmuni. In questi casi, una valutazione multidisciplinare può aiutare a trattare il problema alla radice. Conclusione: trattare e prevenire la sinusite per una migliore qualità della vita La sinusite è una condizione comune che può influenzare la qualità della vita, rendendo difficile la respirazione e causando sintomi persistenti come mal di testa, congestione e affaticamento. Riconoscerne i segnali precocemente e adottare le giuste strategie di prevenzione e trattamento è essenziale per evitare complicazioni e migliorare il benessere respiratorio. Adottare buone abitudini, come lavaggi nasali regolari, evitare l’esposizione a fumo e inquinanti, umidificare l’ambiente e trattare tempestivamente raffreddori e allergie, può ridurre il rischio di sviluppare sinusiti ricorrenti o croniche. Se i sintomi persistono per più settimane o tendono a ripresentarsi frequentemente, è utile rivolgersi a un medico specialista in otorinolaringoiatria, che può valutare eventuali cause sottostanti e suggerire il trattamento più adeguato. In alcuni casi, il supporto di altre specialità mediche, come allergologia, odontoiatria o medicina interna, può essere fondamentale per un inquadramento completo del problema. 📌 La salute delle vie respiratorie è fondamentale per il benessere generale: un’attenta gestione della sinusite aiuta a respirare meglio e a migliorare la qualità della vita.

Il Vaccino Antinfluenzale: Perché Farlo, Quale Tipo Scegliere e Cosa Devi Sapere
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Il vaccino antinfluenzale: perché farlo, quale tipo scegliere e cosa devi sapere

Febbraio 2025, articolo a cura del Prof. Guido Castelli Gattinara, infettivologo e pediatra presso l’Aventino Medical Group. Il vaccino antinfluenzale è una delle migliori strategie per prevenire l’influenza e le sue complicazioni. Non solo protegge la tua salute, ma riduce anche la diffusione del virus nella comunità, salvaguardando le persone più fragili e i propri familiari.Scopri perché è importante, chi dovrebbe vaccinarsi, i tipi di vaccino disponibili, le potenziali complicazioni e sfatiamo i miti più comuni. Perché il vaccino antinfluenzale è importante? L’influenza non è una semplice febbre: ogni anno causa milioni di casi in tutto il mondo e può portare a complicazioni gravi, in alcuni casi mortali.Ecco perché il vaccino è essenziale: Come funziona il vaccino? Il vaccino stimola il sistema immunitario a produrre anticorpi contro i ceppi influenzali più comuni della specifica stagione. Sebbene non garantisca una protezione totale, riduce la gravità della malattia e il rischio di complicazioni. Chi dovrebbe fare il vaccino antinfluenzale? Categorie prioritarie per la vaccinazione: Quali tipi di vaccino antinfluenzale esistono? Il medico ti aiuterà a scegliere il vaccino più adatto in base alla tua età e condizione di salute.

Affrontare il senso di colpa dopo le abbuffate delle festività
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Affrontare il senso di colpa dopo le abbuffate delle festività

Gennaio 2025 – Corinne Perisse, Psicoterapeuta Le feste: un mix di gioia e senso di colpa Le festività, con la loro atmosfera di convivialità e abbondanza, possono spesso lasciare spazio a un senso di colpa dopo aver esagerato a tavola. Questo sentimento, comune a molti, può trasformarsi in un’opportunità per riflettere e comprendere meglio noi stessi, piuttosto che diventare un peso difficile da sopportare. Dove si manifesta il senso di colpa? Quando provi senso di colpa dopo aver mangiato troppo, fermati un momento per riflettere: Queste sono solo alcune delle domande che possiamo esplorare insieme in un percorso terapeutico. L’obiettivo non sarà solo comprendere il senso di colpa, ma anche aiutarti a liberarti da ciò che ti trattiene, sviluppando nuove consapevolezze e prendendo decisioni più autentiche. Scoprire ciò che c’è dietro il senso di colpa Potresti rimanere sorpreso da quanto una semplice emozione possa rivelare aspetti profondi della tua vita. Durante le sedute, utilizzo strumenti come l’Analisi Transazionale, che ci permettono di parlare un linguaggio comune e lavorare insieme sulle credenze limitanti che ostacolano la tua libertà. I copioni che influenzano il nostro comportamento Molti comportamenti durante le festività sono guidati da copioni inconsci, che condizionano le nostre azioni: Riconoscere questi schemi automatici è il primo passo per chiederti: Superare i limiti personali Una volta identificati questi automatismi, prenditi del tempo per riflettere: Queste riflessioni rappresentano un esempio del lavoro che possiamo fare insieme in psicoterapia. È uno spazio sicuro dove puoi riscoprire te stesso, superare le barriere personali e ritrovare un equilibrio autentico. Prenditi un momento per te stesso La psicoterapia è un momento di ascolto e crescita, un’opportunità per mettere da parte i copioni che ci trattengono e aprirci a nuove prospettive. Puoi riscoprire il tuo potenziale e iniziare a vivere in modo più libero e consapevole. Prenditi cura di te e del tuo benessere: sarò felice di accoglierti per un appuntamento, in italiano o in francese, per accompagnarti nel percorso verso l’equilibrio e la serenità. Per prenotare un appuntamento con me, Corinne Perisse, psicoterapeuta presso l’Aventino Medical Group, e iniziare il tuo percorso verso un maggiore equilibrio, clicca qui: Prenota un appuntamento

Come rimettersi in forma dopo le feste
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Come rimettersi in forma dopo le feste

Gennaio 2025 – Prof.ssa Manon KhazraiProfessore Associato di Scienza dell’Alimentazione e delle Tecniche Dietetiche ApplicateFacoltà Dipartimentale di Scienze e Tecnologie per lo Sviluppo Sostenibile e One HealthUniversità Campus Bio-Medico di Roma Le festività ci regalano momenti indimenticabili, ma anche qualche chilo di troppo! Tra pranzi e cene abbondanti e dolci irresistibili, è facile sentirsi un po’ appesantiti. Ma niente paura! Tornare in forma può essere più semplice e piacevole di quanto pensi. Ecco 8 consigli pratici per ripartire con leggerezza e consapevolezza: 1. Verdure a volontà! Le verdure non solo colorano i tuoi piatti, ma sono anche una miniera di vitamine, fibre e minerali. Ti aiutano a sentirti sazio con poche calorie e favoriscono la digestione. Fai in modo che non manchino mai nei tuoi pasti quotidiani. 2. Frutta di stagione, il tuo alleato naturale Scegli agrumi come arance e mandarini, consumandoli interi (non spremuti!) per godere appieno della vitamina C e delle fibre che prolungano il senso di sazietà. 3. Non saltare i pasti Saltare i pasti non è mai una buona idea: rischi solo di scatenare una fame incontrollata e abbuffarti al pasto successivo. Scegli alimenti nutrienti e bilanciati per mantenere l’energia stabile durante la giornata. 4. Riduci i grassi saturi Limita insaccati, formaggi stagionati e cibi ricchi di grassi saturi. Questi alimenti appesantiscono l’organismo e non favoriscono il ritorno alla forma fisica desiderata. 5. Attività fisica regolare Bastano 30 minuti di camminata al giorno o tre sessioni settimanali di 50 minuti per fare la differenza. Scegli un’attività che ti piace, come ballare, passeggiare o andare in bicicletta: l’importante è muoversi! 6. Concediti uno sgarro consapevole Una volta a settimana, scegli un pasto libero senza sensi di colpa. Goditi il momento con moderazione e torna subito alle tue buone abitudini. Questo approccio ti aiuterà a mantenere la motivazione senza vivere la dieta come una continua rinuncia. 7. Mangia con consapevolezza Presta attenzione alle porzioni, mastica lentamente e ascolta il tuo corpo. Quando ti senti sazio, fermati. Mangiare in modo consapevole ti permette di gustare davvero i sapori ed evitare gli eccessi. 8. Piccoli passi, grandi risultati Bere più acqua, muoversi un po’ di più e prendersi cura di sé ogni giorno sono abitudini semplici ma potenti. Non serve strafare: basta iniziare! Vuoi adattare la tua alimentazione alla tua situazione clinica? Sono qui per aiutarti a analizzare la tua dieta e offrirti un supporto personalizzato.Prenota un appuntamento presso l’Aventino Medical Group e raggiungi i tuoi obiettivi di salute. 👉 Prenota la tua consulenza qui

Proteggi i tuoi reni dagli eccessi alimentari
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Proteggi i tuoi reni: gli effetti degli eccessi alimentari, dell’alcol e della scarsa idratazione spiegati da un esperto

Gennaio 2025 – Dr. Stefano Picca, Nefrologo Durante le feste o le serate con gli amici, è facile lasciarsi andare a qualche eccesso alimentare o a un bicchiere di troppo. Sebbene un episodio occasionale possa sembrare innocuo, è importante capire come questi comportamenti possano influenzare la salute dei nostri reni, soprattutto se ripetuti nel tempo. La funzione dei reni I reni sono organi vitali che filtrano il sangue, eliminano le tossine, regolano i liquidi corporei e mantengono l’equilibrio di sostanze necessarie alla vita come glucosio, proteine, minerali come sodio, potassio, calcio o fosforo. Tuttavia, un eccessivo consumo di cibi ricchi di sale, grassi o proteine, o un abuso di alcol, possono alterare la funzione renale anche in modo irreversibile (Malattia Renale Cronica – MRC) e, nei casi più gravi, condurre alla dialisi o al trapianto renale. Nella prevenzione di questi possibili danni, l’acqua gioca un ruolo fondamentale. Quello che mangiamo influenza la funzione renale? Sì.Studi a lungo termine mostrano che carne rossa, carne lavorata, formaggi ad alto contenuto di grassi e bevande dolcificate aumentano il rischio di sviluppare MRC, mentre latticini, verdure e legumi lo riducono. La dieta DASH e la dieta Mediterranea, ricche di frutta, verdura e cereali integrali, si sono dimostrate utili nella prevenzione della MRC (1). Quanta acqua beviamo influenza la funzione renale? Sì.Bere poco causa disidratazione, una condizione associata a gravi patologie, soprattutto negli anziani, come infezioni urinarie, calcolosi renale, ictus e infarto. Negli anziani, la ridotta percezione della sete e fattori socio-ambientali come isolamento o imbarazzo possono aggravare il rischio (2). L’alcol può danneggiare i reni? Sì.Un consumo eccessivo di alcol provoca disidratazione e ipertensione, due fattori che danneggiano gravemente i reni. L’ipertensione è, infatti, una delle cause principali di dialisi e trapianto renale (3). Come proteggere la salute dei reni La prevenzione è fondamentale. Ecco i consigli della Società Italiana di Nefrologia (4): Conclusione Prendersi cura dei reni significa prendersi cura della propria salute generale. Se hai domande o desideri approfondire il tuo stato di salute, sarò felice di accoglierti per una consulenza. Prenota un appuntamento con me, Dr. Stefano Picca, nefrologo presso l’Aventino Medical Group. Insieme, possiamo lavorare per proteggere la salute dei tuoi reni. Riferimenti

Il tuo cuore e gli eccessi cosa devi sapere
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Il tuo cuore e gli eccessi: cosa devi sapere

Gennaio 2025 – Dr. Andrea Bezzeccheri, Cardiologo Gli eccessi alimentari e il consumo non regolato di alcol non sono semplici sgarri delle abitudini quotidiane: possono influire profondamente sulla salute cardiovascolare, aumentando il rischio di patologie gravi o aggravando condizioni già esistenti. Gli effetti dell’alimentazione sulla salute cardiovascolare Una dieta non equilibrata, attraverso complessi meccanismi neuro-ormonali e infiammatori, può compromettere il cuore e i vasi sanguigni. Tra le conseguenze più comuni troviamo: Ipertensione arteriosa L’ipertensione è un fattore di rischio primario per infarto, ictus, malattie dei vasi periferici e scompenso cardiaco. Dislipidemia e aterosclerosi Cibi ricchi di grassi saturi e trans, come quelli fritti e processati, aumentano il colesterolo LDL (“cattivo”).L’accumulo di LDL ossidato forma placche aterosclerotiche, riducendo il calibro dei vasi e il flusso sanguigno. Insulino-resistenza e diabete Zuccheri semplici e carboidrati raffinati alzano i livelli di glucosio e favoriscono la resistenza all’insulina.Il diabete è strettamente legato alle malattie cardiovascolari, aumentando il rischio di infarti e ictus. L’impatto del consumo eccessivo di alcol sul cuore Un’assunzione regolare ed eccessiva di alcol può compromettere il sistema cardiovascolare, portando a: Cardiomiopatia alcolica L’alcol può danneggiare il muscolo cardiaco, causando una ridotta capacità di pompare sangue e portando a scompenso cardiaco. Aritmie Anche un singolo episodio di abuso alcolico può scatenare aritmie come la fibrillazione atriale, aumentando il rischio di ictus o scompenso cardiaco. Ipertensione arteriosa L’alcol alza la pressione arteriosa, amplificando il rischio di eventi cardiovascolari. Infiammazione e danni vascolari Provoca infiammazione sistemica e accelera l’aterosclerosi, aumentando il rischio di malattia coronarica. Come gli eccessi peggiorano patologie cardiache preesistenti Per chi soffre di patologie cardiovascolari, gli eccessi alimentari e alcolici possono aggravare la situazione:Scompenso cardiaco: l’accumulo di liquidi o aritmie peggiora sintomi come dispnea, edemi e palpitazioni.Malattia coronarica: l’assunzione di grassi e alcol aumenta il rischio di recidive ischemiche.Fibrillazione atriale: l’alcol può scatenare episodi aritmici con frequenza cardiaca incontrollata. Strategie per proteggere il cuore dagli eccessi La prevenzione è la chiave per ridurre il rischio cardiovascolare. Ecco alcune strategie pratiche: Attività fisica regolare Pratica 150-300 minuti di attività aerobica a settimana, con due sessioni di resistenza.Migliora pressione, colesterolo HDL e controllo glicemico, riducendo infiammazione e stress ossidativo. Alimentazione equilibrata Limita il sale a meno di 5 grammi al giorno.Scegli alimenti freschi, cereali integrali, legumi e grassi sani come olio d’oliva e frutta secca.Evita carni rosse, fritti e zuccheri raffinati. Moderazione nel consumo di alcol Non superare i 100 g di alcol settimanali (circa 8 bicchieri di vino).Prediligi l’acqua come fonte principale di idratazione. Controlli regolari Monitora pressione, colesterolo e glicemia.Effettua controlli cardiologici periodici, soprattutto se hai fattori di rischio. Conclusione Gli eccessi alimentari e alcolici possono avere gravi conseguenze sul cuore. Conoscere i rischi e adottare uno stile di vita sano è fondamentale per preservare la salute cardiovascolare e migliorare la qualità della vita.Per una valutazione approfondita o consigli personalizzati, sarò lieto di accoglierti nel mio studio. Prenota il tuo appuntamento con me, Dr. Andrea Bezzeccheri, cardiologo presso l’Aventino Medical Group e insieme troveremo la strada migliore per prenderti cura del tuo cuore.